Politica
Sanità, rinnovati 600 mila contratti: agli eroi del Covid solo 90 euro in più

Trattati come eroi, dati gli sforzi disumani, durante i momenti più duri della pandemia, infermieri e operatori troveranno in busta paga 90 euro lordi
Sanità, firmato contratto per 600mila dipendenti pubblici: da infermieri a amministrativi, aumento lordo mensile di 90euro
Sottoscritta l'ipotesi di rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei circa 600mila dipendenti della sanità pubblica (comparto sanità), dagli infermieri ai radiologi al personale amministrativo, oltre, tra gli altri, a ostetriche e ricercatori. L'aumento minimo medio lordo mensile è di 90 euro che, provando a calcolare una cifra netta, si aggirerà intorno ai 60 euro in più in busta paga.
Sanità Lazio, D'Amato: "Rinnovo contratto è ottima notizia, ora investire nel sistema sanitario"
"L'accordo raggiunto sul nuovo contratto della Sanità pubblica che riguarda circa 50 mila operatori nella nostra regione è una buona notizia e pone le basi per un rafforzamento del sistema post covid. Ora occorre continuare investire adeguando il fondo sanitario italiano ancora lontano da altri paesi europei, va rivisto il tetto del personale fermo a 17 anni fa". Così l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato.
Sanità, Nursind: bene intesa su contratto, miglioriamo condizione infermieri
“Abbiamo lavorato perché si chiudesse il contratto nel più breve tempo e nel miglior modo possibile. E possiamo dire di essere soddisfatti di aver firmato la pre-intesa questa notte all'Aran. Era il massimo che si poteva ottenere per rendere migliori le condizioni degli infermieri, dal momento che le trattative si fanno sulla base di importi economici definiti per legge”.
Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, commenta così l'accordo raggiunto per il rinnovo del Ccnl del comparto sanità. "I risultati che oggi portiamo a casa sono il frutto della nostra ostinazione e fermezza nel chiedere un giusto e sacrosanto riconoscimento per la professione. Possiamo dire con soddisfazione che se adesso ci sono dei passi avanti sul fronte della valorizzazione della categoria lo si deve anche alla decisione del Nursind nel 2018 di non firmare il precedente contratto".
Oltre che alle mobilitazioni e battaglie politiche che il sindacato ha portato avanti negli anni: "Quella sull'indennità di specificità è una di queste", sottolinea Bottega. "Finalmente gli infermieri, seppure in ritardo rispetto ai medici, la riceveranno in busta paga. Si tratta di 72 euro in più al mese che sono quasi pari all'aumento contrattuale previsto dalle percentuali del monte salari del pubblico impiego e che la categoria non avrebbe visto se non ci fossero state tutte le nostre iniziative".
Il contratto, naturalmente, è solo un primo passo: “Dal 2023 vedremo come si attuerà quanto abbiamo previsto nel testo, ma soprattutto non ci fermeremo. Punteremo a sempre maggiori riconoscimenti per gli infermieri. Perché senza di loro, e lo abbiamo visto in questi due anni di pandemia, rischia di crollare l'intera ossatura del nostro Ssn”.
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