Carbone, consumi al top in Germania e Polonia. L'Ue chiede una riduzione e stanzia fondi - Affaritaliani.it

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Carbone, consumi al top in Germania e Polonia. L'Ue chiede una riduzione e stanzia fondi

I Paesi europei che fanno ancora largo uso di carbone per la generazione di elettricità devono modernizzare i loro sistemi energetici e, a tale scopo, l'Unione Europea sta pianificando ingenti investimenti nelle tecnologie di 'carbon capture and storage' (Ccs). Lo ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Ue e commissario all'Energia, Maros Sefcovic.

"Ci sono Paesi, come la Polonia, dove il carbone è ancora una parte molto importante del mix energetico. I trattati danno a ogni Stato membro il diritto sovrano di stabilire il proprio mix energetico", ha spiegato Sefcovic, "pertanto dobbiamo aiutare gli Stati membri che utilizzano più carbone, in particolare i nuovi Stati membri, a modernizzare la loro produzione di elettricità".

In particolare, ha annunciato il commissario Ue all'energia, Bruxelles "investirà molte risorse nelle tecnologie Ccs, in maniera tale da aiutare i Paesi che utilizzano piu' carbone a inquinare meno senza ridurne bruscamente il consumo".

Il carbone è tra le fonti di energia considerate più inquinanti e diminuire il suo utilizzo fondamentale per combattere efficacemente il riscaldamento globale. Questo combustibile fossile resta pero' la principale fonte di elettricita' a livello mondiale (la produzione ha toccato i massimi storici nel 2013) e negli ultimi anni il suo consumo e' tornato a crescere nell'Unione Europea, anche a causa della brusca frenata dell'energia nucleare.

L'Eurostat spiega che il consumo di carbone nell'area Ue, in flessione per tutti gli anni '90 e stabile per il decennio successivo, ha ricominciato a crescere di recente, segnando un incremento del 4,6% nel periodo dal 2009 al 2013.

Secondo i dati dell'International Energy Agency (Iea) aggiornati al 2014, il carbone soddisfa il 30,1% del fabbisogno primario di energia globale e genera oltre il 40% dell'elettricita' prodotta al mondo con un miliardo e 586 milioni di megawatt/ora lo scorso anno, seguito dal gas naturale con un miliardo e 122 milioni di megawatt/ora. I principali esportatori mondiali di sono Indonesia (426 milioni di tonnellate nel 2013), Australia (336 milioni di tonnellate) e Russia (141 milioni di tonnellate), laddove i principali importatori sono Cina (327 milioni di tonnellate), Giappone (196 milioni di tonnellate) e India (180 milioni di tonnellate).

Il ruolo di spicco delle economie emergenti nel mercato del carbone spiega come la produzione mondiale abbia toccato nel 2013 la cifra record di 7,823 miliardi di tonnellate, in crescita dello 0,4% rispetto all'anno predente. Il primo produttore mondiale e' la Cina, con 3,561 miliardi di tonnellate, seguita da Usa (904 milioni di tonnellate), India (613 milioni di tonnellate), Indonesia (489 milioni di tonnellate) e Australia (459 milioni di tonnellate).
   
Tra i primi dieci produttori globali troviamo inoltre - oltre a Russia, Sudafrica e Kazakhstan - due delle maggiori economie europee: la Germania (191 milioni di tonnellate) e la Polonia (143 milioni di tonnellate), rispettivamente all'ottavo e al nono posto. Berlino e Varsavia sono inoltre gli unici paesi europei nella top ten per quota di carbone nella produzione elettrica: la Polonia e' all'83%, terza e addirittura davanti alla Cina (81%), mentre la Germania e' nona con il 44% di elettricita' generata tramite il carbone. Il primato mondiale e' invece conteso da Mongolia e Sudafrica, entrambe intorno al 94%.

Da sottolineare come l'utilizzo di carbone sia in parte legato alle dimensioni dell'industria siderurgica, che dipende da questa fonte per il 70% del suo fabbisogno energetico e assorbe il 15% della produzione mondiale di carbone (oltre 1,2 miliardi di tonnellate all'anno). Un altro aspetto da rilevare e' l'abbondanza delle risorse globali, che contribuisce alla relativa economicita' del carbone.

Secondo i dati Iea, le riserve mondiali al 2012 sarebbero pari a 1.052 miliardi di tonnellate, una quantita' che, ai livelli produttivi attuali, sarebbe sufficiente per almeno altri 135 anni. In un mondo impegnato nella lotta ai gas serra il dato che pesa di piu' e' pero' un altro: il carbone resta in testa alla classifica dei combustibili piu' inquinanti con 103 chili di Co2 emessi per Btu, circa il doppio del gas naturale.