Spettacoli

"Tutta colpa di Freud", nella serie Bisio e le risate con Tortora

 

Roma, 22 feb. (askanews) - Il film di Paolo Genovese aveva avuto un enorme successo, ora "Tutta colpa di Freud" arriva su Amazon Prime Video come serie in otto episodi, disponibili dal 26 febbraio. Genovese è tra gli sceneggiatori ma a dirigerla è Rolando Ravello. Il protagonista, uno psicanalista in crisi, è interpretato da Claudio Bisio, che si ritrova contemporaneamente in casa le tre figlie, interpretate da Caterina Shulha, Marta Gastini e Demetra Bellina, alle prese con mille vicende personali, professionali e sentimentali. Ad aiutarlo, anche con consigli un po' bislacchi, c'è il vicino di casa Max Tortora. In questi giorni Bisio ha comunicato ai suoi fan di essere positivo al Covid. E' il regista a parlarci di lui."Claudio è uno stakanovista, professionista, si vede da lì la provenienza dal teatro, è uno quadrato, non lo diresti mai, magari, mentre è uno che viene con tutta la memoria etc. Max è un po' l'opposto.L'alchimia era che Max, tutto il giorno, dalla mattina alla sera, Max faceva gag su gag, che Claudio sopportava, e Claudio veniva da me ogni tanto a chiedermi aiuto, ridendo a lacrime però". Su papà Bisio le attrici dicono: "Un papà super, fantastico, vero anche sì, davvero. E' stato molto generoso, sia in scena che fuori"Claudia Pandolfi nella serie interpreta una psichiatra, mentre Luca Bizzarri il titolare di una famosa agenzia web che seduce una delle tre ragazze. Alla domanda quale rapporto abbiano loro con Freud, i due attori rispondono."A noi sempre questa. Ce lo chiedete perché ce lo leggete negli occhi, noi abbiamo fatto tutto questo lavoro di introspezione. Che però è fallito. Freud però ha le sue colpe, devo dire. Io sono una persona che ha avuto bisogno di fare un lavoro di introspezione, mi sono rivolta a dei terapisti.. che però, no dai..E' stato molto utile"."Il mio rapporto con la psicoterapia si riassume in una frase che un giorno mi disse la mia psicoterapeuta: signor Bizzarri, lei è un pozzo senza fondo. E io lì capii che non c'era piangente da fare".