Cronache
Blue Whale, l'uomo prende il posto di Dio e culmina la vita con il suicidio
Fiumicino salvata vittima della Blue Whale, la macabra applicazione della teoria nichilista di Kirillov
"Io sono obbligato a uccidermi, perché il momento piú alto del mio arbitrio è uccidere me stesso."
I Diavoli, F.Dostoevskij
Il nichilismo esistenziale non è mai passato di moda, a quanto sembra dalle ultime notizie gli adolescenti sono molto più inclini al nichilismo indotto che mai.
Il fenomeno della "Blue Whale" viene proprio dalla Russia e sta prepotentemente entrando nel nostro Paese facendo leva sulla solitudine e sull'esibizionismo cibernetico creando un mix mortale.
E' di oggi la notizia di una ragazza di Fiumicino in provincia di Roma, salvata dalla morte grazie ad una sua coetanea.
Philip Budeikin, l'inventore del macabro gioco, è russo, universitario, colto, ma nei suoi occhi si legge tutta la pesante eredità della tradizione culturale nichilista sovietica, che trova in questo caso la sua profetica esposizione nel romanzo di Fedor Dostoevskij "I Demoni".
La teoria di Kirillov, esposta nel romanzo dello scrittore russo espone sinteticamente la necessità che l'uomo prenda il posto di Dio, culminando la sua esistenza nella fase ultima del libero arbitrio, il suicidio.
Kirillov analizza un uomo ingannato e schiavo, che per liberarsi deve inizialmente superare la paura del dolore, perchè "chi si uccide a mente lucida pensa spesso al dolore", analogicamente a questo le prove della "Blue Whale" inducono gli adolescenti a provocarsi dolore con lamette e tagli di altro genere prendendo confidenza con la sofferenza e superando questo ostacolo per il suicidio deliberato.
Il secondo criterio esposto da Kirillov è creare una pressione psicologica negativa che non faccia amare la vita alla vittima, ed ecco che i curatori della "Blue Whale" bombardano di stimoli negativi le loro giovani vittime, da quelli fotografici a quelli musicali inserendoli in uno stile di vita alterato dalle sveglie notturne, creando una vittima più facile da plasmare.
"Se sarà indifferente vivere o non vivere, tutti si uccideranno, ed ecco in che cosa forse consisterà la trasformazione."
La "balena blu" persegue in maniera rigorosa e perversa la teoria di Kirillov espressa da Dostoevskij, completandola e arricchendola degli elementi moderni ovviamente inimmaginabili dall'autore all' epoca, le nuove tecnologie per la comunicazione di massa che permettono un controllo costante dell'uomo da "liberare" attuano spaventosamente l'intuizione nichilista russa attualizzando le paure umane del diciannovesimo secolo.
L'inventore di questo assurdo gioco, come dichiarato da lui stesso, ha l'ossessione di liberare la società, propio come il personaggio creato da Dostoevskij , creando consapevolmente per le sue vittime un percorso iniziatico inverso, una sorta di rovesciamento della tradizione esoterica ,che porta il giovane dopo varie prove ,invece che ad una vita permeata dalla rinascita spirituale, alla morte, vista come liberazione dagli inganni della vita.
Le analogie con il romanzo di Dostoevskij e la teoria di Kirillov sono spaventose, ed altrettanto spaventosa è la velocità di espansione che il gioco ha tra gli adolescenti grazie all'esibizionismo e alla voglia di essere riconosciuti dai propri coetanei come depositari di una leadership totalmente evanescente, sta portando come nel caso di oggi a Fiumicino ragazzi a rischiare consciamente la vita.
La balena blu, deve risvegliare le coscienze dei genitori ed il senso perduto della famiglia, le nuove tecnologie purtroppo non possono sostituire le attenzioni di un genitore, e se fino ad oggi è andato tutto bene, oggi abbiamo un nemico invisibile da combattere che trae ispirazione da visioni passate e ultra negative della vita, apriamo gli occhi, le orecchie, ogni comportamento insolito può nascondere un tentativo d coercizione da parte di questa associazione a delinquere.
Edoardo Maria Anghinelli
Presidente Italia Sicura-ONSCI