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Omicidio Garlasco, Andrea Sempio e lo stress dell'inchiesta già otto anni fa. E al padre confidava: "Non mi sento tranquillo"
Garlasco/ Riemergono le intercettazioni del 2017 tra Andrea Sempio e i genitori, che rivelano lo stato d'animo dell'amico del fratello di Chiara Poggi tra paura, stress e ansia

Andrea Sempio con i suoi legali
Omicidio Garlasco, Andrea Sempio e quelle rivelazioni fatte al padre ben 8 anni fa
Era il 2017, ben otto anni fa, quando Andrea Sempio già mostrava preoccupazione per l'omicidio di Chiara Poggi. Ai tempi, finì indagato per il delitto, nonostante la sua estraneità fosse poi confermata con l’archiviazione. A otto anni di distanza, sul Messaggero riemergono le intercettazioni che rivelano il suo stato d’animo, tra paure, sfoghi e confidenze con i genitori. "Non mi sento tranquillo", confessava al padre, consapevole che il suo nome fosse finito nel mirino degli inquirenti dopo una denuncia presentata dalla madre di Alberto Stasi, già condannato in via definitiva per l’omicidio, in cui si faceva riferimento a tracce di Dna ritrovate sul corpo della vittima e riconducibili proprio a Sempio.
Era il 9 febbraio 2017, giorno dell’interrogatorio. "Sei preoccupato te, Andrea?", gli chiese la madre. Lui rispose: "No, preoccupato no, ma di sicuro non sono tranquillissimo". Il padre provò a rassicurarlo: "Una volta che avranno fatto tutti gli accertamenti, specialmente sul Dna, ci sarà un’archiviazione col tuo nome, ed è importante che sia a tuo nome".
In una conversazione intercettata mentre parlava da solo in macchina, l’11 febbraio, Sempio si lascia andare: "Qui c’è in ballo trent’anni di galera". Si mostra confuso, smarrito: "Mi hanno fatto domande di genetica sul Dna. Non sono un genetista, non sono un avvocato. Io non ho accesso ai dati". Poi, un pensiero più lucido e inquieto: "Aspetto... e poi capire che cosa è successo, e capisci che era in realtà... benissimo".
Lo stress dell’inchiesta e il circo mediatico lo avevano già provato nel profondo. Sempre da solo, parlando nell’auto sotto intercettazione, si sfogava contro l’opinione pubblica e i media: "Del popolo bue non me ne frega più niente. A me di impressionare la casalinga per farle credere... no, casalinga, non pensare male. Ma pensa quello che vuoi, odiami pure. Continua a credere che in mano a Chiara ci fosse una ciocca dei miei capelli che nessuno, in dieci anni, ha mai visto. Continua a pensare che mi sono tagliato i capelli per nascondere qualcosa. Ma anche se li tagli, il Dna del capello è lo stesso. Vogliamo analizzarlo? È sempre lo stesso".