Ida Magli: morta l'antropologa e scrittrice che andava controcorrente - Affaritaliani.it

Cronache

Ida Magli: morta l'antropologa e scrittrice che andava controcorrente

Lutto nel mondo della cultura italiana: è morta a 91 anni Ida Magli, autrice di “Matriarcato e potere delle donne” e “Gesù di Nazareth – Tabù e Trasgressione”. Si è spenta, nella sua casa di Roma “serena e lucida accanto al figlio”, ha fatto sapere lo scrittore e giornalista Giordano Bruno Guerri, vicino alla famiglia. “Si era rotta il femore alcune settimane fa. L’intervento era andato bene ma era molto depressa perchè pensava di non poter essere più indipendente”.

Era nata a Roma nel 1925. Si laureò in Filosofia con specializzazione in psicologia medica sperimentale alla La Sapienza di Roma, (e lì ha insegnato Antropologia culturale fino al 1988). Tra i suoi libri più famosi anche “Santa Teresa di Lisieux”, “Viaggio intorno all’uomo bianco”, “La donna un problema aperto”, “Storia Laica delle donne religiose”. La voce “antropologia culturale” per l’enciclopedia Garzanti porta la sua firma. Aveva appena finito di scrivere quella che sarà ricordata come la sua ultima opera:  “Figli dell’uomo: storia del bambino, storia dell’odio”, sulla violenza contro i bambini che uscirà nei prossimi mesi.

Ida Magli ha sempre tenuto tesi contrarie all'Unione Europea, lo considerava “un progetto fallimentare, foriero della fine della cività europea”. E una decina d’anni fa fondò l’Associazione Italiani liberi, un movimento “politico e culturale” nato per “difendere e rafforzare l’identità nazionale, storica e culturale degli Italiani e di ristabilire l’indipendenza dell’Italia uscendo dall’Unione Europea”. Sui recenti fatti di Colonia scrisse: “Quello che è successo la notte di capodanno a Colonia è il risultato ultimo di tutto questo. L’ Europa non è riuscita a raggiungere i suoi scopi? Gli Stati nazionali sono ancora qui, ognuno con la propria lingua, la propria letteratura, la propria musica? Il cristianesimo resiste, malgrado i colpi di piccone dati dagli scandali dei preti e la presenza di un Papa che non smette mai di esortare all’ accoglienza? Di fronte a tutti questi fallimenti possiamo supporre, anche se non ci sono le prove, che siano state le autorità di Bruxelles a voler dare un’ accelerazione definitiva alla distruzione della civiltà europea. Con una trovata geniale è stato dato il via all’arma primordiale, quella che tutti i maschi hanno sempre adoperato sul nemico vinto: il possesso delle donne”.

Scriveva per Il Giornale dal 1994 dopo aver collaborato per molti anni con La Repubblica e L’Espresso.