“Suocero Conte? Norma ad personam per lui”, Anzaldi (Iv) accusa il premier - Affaritaliani.it

Cronache

“Suocero Conte? Norma ad personam per lui”, Anzaldi (Iv) accusa il premier

Anzaldi (Iv): "Quella su proprietario Plaza è legge ad personam"

"Prima di tutto è un'evasione fiscale di una tassa - quella di soggiorno - ed è già grave di per sé. Siamo, inoltre, in presenza di un tributo particolare, introdotto da Francesco Rutelli, con un fine etico, legato ad esempio al miglioramento dei trasporti pubblici. E un'imposta che va pagata. Questo signore non l'ha pagata, è stato beccato, ha patteggiato. Parliamo del Plaza, di uno degli alberghi più lussuosi di Roma, e viene fatta una norma, messa dentro ad un decreto che si chiama Rilancio, un provvedimento per aiutare il Paese di fronte ad una pandemia mondiale, che depenalizza il tutto. Ai tempi io denunciai la cosa parlando di una legge 'ad personam': avevamo pensato male, ma ci avevamo azzeccato".

E' quanto dichiara il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi in un'intervista al quotidiano "Il Tempo" in merito alla norma del Dl Rilancio attraverso la quale Cesare Paladino, padre della compagna del presidente del Consiglio Conte, si è visto annullare la condanna per peculato per non aver pagato la tassa di soggiorno. In merito ai rapporti tra Conte e Italia Viva, Anzaldi aggiunge: "I rapporti sono quelli che ha indicato Matteo Renzi nel suo intervento, due sere fa, nell'Aula del Senato. Noi di Italia viva siamo sempre stati alleati seri e compatti ed abbiamo votato - a partire dal sottoscritto - cose invotabili. Alla fine, Conte ha tirato eccessivamente la corda. Abbiamo detto che non si può andare avanti così, con i dpcm ed il monocameralismo, con 152 pagine spedite alle due di notte sulla gestione delle risorse del Recovery fund. Per non parlare della fondazione sui servizi segreti che è stata bocciata all'unanimità da tutto il Copasir".

Sugli spostamenti tra i Comuni il 25 e 26 dicembre ed il 1 gennaio e la probabile retromarcia di Conte, come chiesto da Italia Viva, Anzaldi dichiara: "La nostra non è una cosa da Archimede pitagorico. Quello dell'esecutivo è semplicemente un cavillo burocratico, un modo per penalizzare chi lavorerà in ospedale fino al 22-23 dicembre, mentre gli italiani che si trovano in smart working potranno partire il 16, 17 di dicembre. Non facciamo andare gli italiani la sera a cena e la mattina seguente li mandiamo su mezzi di trasporto da incubo, come la metropolitana a Roma. Perché il premier non si preoccupa di questo?". Sulla task force del Recovery il governo rischia? "O Conte elimina la task force - prosegue Anzaldi - e non ostacola il lavoro del Parlamento, o non avrà il voto di Italia viva: lo ha affermato Renzi ed io lo confermo. Tutte le cose che ha fatto il presidente del Consiglio nei vari dpcm non hanno funzionato, altrimenti non saremmo in ginocchio, e gli italiani se ne stanno rendendo conto. E se ne renderanno sempre di più conto quando vedranno le cifre su turismo ed imprese. L'unica cosa che ha funzionato è la norma relativa al suocero del premier". Luc