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Migranti, gommone alla deriva. A Lampedusa recuperati tre cadaveri, anche due bimbi morti di fame e sete
La denuncia di ResqShip: "È un esempio del fallimento della politica migratoria europea. Invece di fornire protezione, le persone in cerca di rifugio sono sistematicamente e illegalmente costrette a tornare in luoghi non sicuri"

Tragedia in mare, tre cadaveri a Lampedusa: anche due bimbi di 2 anni
Nuova tragedia in mare: un gommone è stato soccorso a sud di Lampedusa dalla nave Nadir della ong tedesca ResqShip. A bordo, secondo quanto riferisce la stessa ong, c'erano 62 migranti tra cui 17 donne, due neonati e quattro bambini piccoli. Dopo tre giorni di difficoltà nel Mediterraneo, l'equipaggio ha preso in carico i numerosi feriti e prestato i primi soccorsi ai sopravvissuti. Troppo tardi, invece, per due bambini e un'altra persona. I piccoli - fra i 3 e i 4 anni - erano già morti, mentre la terza persona è deceduta nonostante i tentativi di rianimazione.
In comunicato sul sito di ResqShip si legge che ieri l'equipaggio del Nadir ha ricevuto un messaggio radio da un aereo Frontex su un'imbarcazione in difficoltà nella zona di ricerca e salvataggio maltese. Il gommone era partito da Al-Zawiyah, in Libia, tre giorni prima e il motore si era guastato due giorni prima. Da allora le persone erano rimaste indifese al vento e alle intemperie. Quando il Nadir ha raggiunto l'imbarcazione intorno alle 16.30 era troppo tardi per soccorrere diverse persone.
"Quando abbiamo iniziato il salvataggio, ci sono stati consegnati due bambini senza vita, di età compresa tra i 3 e i 4 anni", riferisce Rania, paramedico a bordo della Nadir, "erano già morti durante la fuga il giorno prima, probabilmente di sete". Secondo i sopravvissuti, una persona era già finita in mare e annegata il giorno prima. La Guardia costiera italiana è arrivata intorno alle 20.45 e ha preso a bordo i due neonati con le loro madri e altre due persone gravemente ferite per portarli a Lampedusa. Alle 4 del mattino anche il Nadir ha raggiunto l'isola, dove i sopravvissuti sono sbarcati. "Questa tragedia - denuncia ResqShip - poteva essere evitata. È un esempio del fallimento della politica migratoria europea. Invece di fornire protezione, le persone in cerca di rifugio sono sistematicamente e illegalmente costrette a tornare in luoghi dove sono minacciate di tortura, violenza sessuale e sfruttamento. Invece di coordinare gli aiuti e facilitare le vie di fuga sicure, l'Europa sta abbandonando persone indifese a se stesse, con conseguenze mortali. Il fatto che i bambini muoiano di sete durante la fuga è un fallimento politico imperdonabile".