Economia
Bini Smaghi, ex Bce: "Spread alto? Colpa nostra. Non affrontiamo i problemi"



Il manager spiega: "Il Portogallo ha un rating simile a quello dell'Italia ma lo spread è la metà: hanno una gestione della finanza più accorta che li premia"
Bini Smaghi, ex Bce: "Nessuna congiura, i mercati non si fidano di noi"
Dopo la decisione della Bce di alzare i tassi di interesse in Italia è scattata la polemica contro la misura adottata da Lagarde per affrontare la crisi. Dovuta alle conseguenze dello scoppio della guerra in Ucraina e all'inflazione schizzata oltre l'8%. L'ex dirigente della Banca Centrale europea analizza la situazione e bacchetta l'Italia. "Macché congiura contro l’Italia, - spiega a Repubblica Lorenzo Bini Smaghi - semmai auto-congiura. Ripartono le discussioni sui complotti e la richiesta che la Bce non smetta di acquistare titoli italiani. Il messaggio che percepiscono gli investitori, ai quali si chiede di comprare titoli italiani, è che non c’è intenzione di affrontare i problemi strutturali. Perciò considerano l’Italia più rischiosa".
"Lo spread - prosegue Bini Smaghi a Repubblica - non è fuori controllo, è ben inferiore al 2011. Certo, in Portogallo è la metà pur essendo il rating simile al nostro: c’è una gestione della finanza più accorta e meno instabilità politica. Non possiamo continuare ad affidarci alla Bce: si deve lavorare sulla politica italiana, smettere di chiedere scostamenti di bilancio e dare bonus a pioggia solo per guadagnare consensi. L’Italia non ha usato il tesoretto dei bassi tassi accumulato dal 2015 con il Qe per aumentare gli investimenti e ridurre il debito, al contrario di altri: ora è in una situazione più difficile".