Economia
Brexit,Parlamento Ue:"Progressi insufficienti".Juncker: bloccati su prima fase

Il Parlamento europeo ritiene che i negoziati con Londra "non hanno consentito progressi sufficienti" sui temi prioritari della Brexit. In una risoluzione adottata a grande maggioranza, i deputati a Strasburgo hanno chiesto agli Stati membri dell'Ue di "decidere di rinviare la loro valutazione che punta a determinare se i progressi compiuti sono sufficienti" al loro prossimo vertice a Bruxelles il 19 e 20 ottobre. I deputati, riuniti a Strasburgo, hanno approvato la risoluzione con 557 voti favorevoli, 92 contrari e 29 astenuti.
Questa mattina, davanti all'europarlamento in seduta plenaria, anche il capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier, aveva deplorato l'assenza di progressi sufficienti a passare alla seconda fase dei negoziati sull'uscita del Regno unito dall'Unione europea. "Ad oggi non abbiamo ancora fatto progressi sufficienti per iniziare in totale fiducia la seconda fase dei negoziati", aveva detto Barnier. Secondo la risoluzione, il Parlamento europeo "è dell'avviso che il quarto ciclo di negoziati", tenutosi dal 25 al 28 settembre, non abbia ancora permesso progressi sufficienti sui diritti dei cittadini, l'Irlanda e l'Irlanda del Nord, e su una soluzione riguardo agli impegni finanziari del Regno unito".
Bruxelles stima i costi della Brexit tra 60 e 100 miliardi di euro. "Non si tratta di un riscatto, di un biglietto d'uscita, ma solo del fatto che vi chiediamo di saldare i vostri conti, né più né meno", ha rilanciato oggi il negoziatore dell'Ue Barnier.
"Abbiamo bisogno di fiducia per una relazione duratura in futuro. La chiave di questa fiducia è che voi accettiate obiettivamente di saldare i vostri conti", ha insistito Barnier. Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker invece ha spiegato che non si puo' ancora passare alla seconda fase dei negoziati della Brexit, perche' non si puo' parlare di futuro senza chiarire prima la situazione attuale. Anche Juncker ha sottolineato che i restanti 27 Paesi membri dell'Unione non dovranno pagare per la decisione presa dal Regno Unito, come ribadito anche da Barnier.
Il presidente della Commissione europea ha inoltre fatto riferimento al discorso tenuto il mese scorso dal primo ministro inglese, Theresa May, a Firenze, affermando che le parole del premier non posso essere una base negoziale, che i passi avanti fatti finora non sono ancora sufficienti e che resta molto lavoro da fare nell'ambito dei negoziati per la Brexit.