Doccia gelata per Trump, Corte d'appello Usa boccia i dazi del tycoon: "Sono in gran parte illegali" - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 09:08

Doccia gelata per Trump, Corte d'appello Usa boccia i dazi del tycoon: "Sono in gran parte illegali"

Una corte d'appello degli Stati Uniti ha dichiarato in gran parte illegali i dazi imposti dall'ex presidente, scatenando un potenziale terremoto politico ed economico internazionale

di Emma Rossi

Corte d'appello Usa boccia i dazi del tycoon: "Sono in gran parte illegali" 

Colpo duro per Donald Trump: una corte d'appello degli Stati Uniti ha dichiarato in gran parte illegali i dazi imposti dall'ex presidente, scatenando un potenziale terremoto politico ed economico internazionale. La decisione potrebbe obbligare l’amministrazione Trump a rimborsare miliardi di dollari, a meno che la Corte Suprema, già invocata dal tycoon, non ribalti la sentenza.

La corte ha stabilito che il presidente non ha l'autorità di imporre dazi, tariffe o tasse basandosi sull’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), la legge del 1977 che consente misure contro minacce “insolite e straordinarie” in situazioni di emergenza nazionale. "La legge conferisce al presidente un'autorità significativa, si legge nella sentenza, ma nessuna di queste azioni include esplicitamente il potere di imporre dazi".

Secondo i giudici, è improbabile che il Congresso, nel redigere l’Ieepa, volesse concedere un potere tariffario illimitato al presidente. "La legge non menziona i dazi né alcun sinonimo e non stabilisce garanzie procedurali che limitino chiaramente questo potere", aggiunge la sentenza, approvata con sette voti favorevoli e quattro contrari. Trump era stato il primo presidente ad aver utilizzato l’Ieepa per giustificare l'imposizione di dazi, motivandoli con gli squilibri commerciali, il declino della manifattura americana e il flusso di droga oltre confine. Ma ora, la sentenza getta ombre anche su accordi chiave negoziati durante il suo mandato con l’Unione Europea, il Giappone, la Corea del Sud e altri partner, per ridurre le tariffe reciproche.

Tra le misure più colpite ci sono i dazi imposti a Cina, Canada e Messico, usati da Trump per fare pressione su questi paesi affinché contrastassero il traffico di fentanyl e sostanze chimiche precursori. La reazione del tycoon non si è fatta attendere. Su Truth Social ha attaccato duramente la decisione: “Una corte d’appello di parte ha erroneamente affermato che i nostri dazi devono essere rimossi, ma sa che alla fine vinceremo. Eliminare i dazi sarebbe un disastro totale. Ci renderebbe deboli finanziariamente, e dobbiamo essere forti”.

Trump ha avvertito che la decisione potrebbe “distruggere letteralmente gli Stati Uniti d’America”, promettendo battaglia legale fino alla Corte Suprema. “Con l’aiuto della Corte Suprema – ha scritto – useremo i dazi a beneficio della nostra Nazione e renderemo l’America di nuovo ricca, forte e potente”. Nel frattempo, le tariffe resteranno in vigore almeno fino al 14 ottobre, per consentire alla Casa Bianca di presentare ricorso alla massima corte americana.

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