Economia
Eni, Descalzi: "Italia svincolata dal gas russo solo nell'inverno 2024-2025"



L'ad spiega la situazione attuale: "Il costo del metano è aumentato di 5-6 volte. Il problema si stava già aggravando prima della guerra in Ucraina"
Eni, Descalzi: "Il gas è già aumentato di 5-6 volte da inizio guerra"
Eni è al lavoro con il governo italiano per rimpiazzare il più possibile il gas russo dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. L'ad del colosso energetico Claudio Descalzi, fa il punto sulla complicata questione. "Il rimbalzo delle economie - spiega Descalzi al Corriere - era evidente. Ma senza energia si fermano industria, sanità, persino l’educazione. Oggi il 37% dell’elettricità mondiale proviene dal carbone, peraltro producendo il 72% di emissioni di C02. E siamo a 5-6 volte quello che si pagava il gas in tempi normali. Il governo è intervenuto tempestivamente. Le misure di contrasto ci sono state e sono state opportune. Tutto questo ci consentirà di sostituire interamente il gas russo nell’inverno 2024-2025. L’Europa è ancora un continente di Stati, è forse il mercato più grande del mondo. Ma non ha risorse proprie".
"Chi le ha? L’Africa, che - prosegue Descalzi al Corriere - è anch’essa un continente fatto di Stati che stanno seguendo in parte la via dell’unione, dell’Europa. Ma non riesce ad avere l’energia necessaria allo sviluppo perché non dispone di infrastrutture e tecnologia. Che l’Europa può dargli. Una complementarietà tra due attori che possono tornare ad avere un ruolo nella geopolitica mondiale. Noi di Eni abbiamo investito in una startup con uno spin off del MIT di Boston (il CFS) che sembra promettente. Precisiamo che stiamo parlando di fusione a confinamento magnetico, qualcosa completamente diverso dal nucleare attuale basato sulla fissione. Non parliamo di fantascienza ma di una tecnologia pulita, in grado di generare energia pressoché infinita e che all’inizio del prossimo decennio potrebbe avere le prime versioni industriali".