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Economia
Fed alza i tassi d'interesse di 25 punti. Giù le stime del Pil '22 al +2,8%

La Fed alza i tassi d'interesse di 25 punti: è la prima volta dal 2018. L'inflazione quasi raddoppia al 4,3% 

Alla luce di una forte ripresa post-Covid e sotto la pressione di una inflazione ai massimi da decenni, come previsto, la Federal Reserve rialza il tasso di riferimento per la prima volta dal 2018, con un ritocco di 25 punti, portandolo in un range fra lo 0,25 e lo 0,50%. I tassi d'interesse erano stati abbassati allo 0-0,25% nel marzo del 2020, per contrastare gli effetti negativi della pandemia di coronavirus sull'economia statunitense.

La riunione del Fomc, il comitato di politica economica, ha deciso il rialzo alla luce di "indicatori dell'attività economica e dell'occupazione che hanno continuato a rafforzarsi, di una forte crescita di posti di lavoro e con un tasso di disoccupazione diminuito notevolmente".

Ma in questo scenario, continua la banca centrale, "l'inflazione rimane elevata, riflettendo gli squilibri di domanda e offerta legati alla pandemia, l'aumento dei prezzi dell'energia e le complessive pressioni sui prezzi". In questo scenario, la Fed ritiene che "con un adeguato rafforzamento della politica monetaria, l'inflazione possa tornare all'obiettivo del 2 per cento mantenendo un forte mercato del lavoro". E non si tratta dell'unico rialzo in vista: confermando la svolta da falco, la Fed "prevede che i continui aumenti dell'intervallo obiettivo saranno appropriati".

Al via anche la riduzione del bilancio: "Il Comitato, si legge nella dichiarazione, prevede in una prossima riunione di iniziare a ridurre le sue partecipazioni in titoli del Tesoro e titoli di debito di agenzie e titoli garantiti da ipoteche di agenzie". La decisione non è stata presa comunque all'unanimità dal momento che un membro, James Bullard, ha chiesto un rialzo addirittura di 50 punti.

Oltre al rialzo deciso oggi, la Federal Reserve prevede fino a altri sei ritocchi all'insu del tasso federale, seguiti da altri tre nel 2023, così da toccare alla fine del prossimo anno un tasso intorno al 2,8%. E' l'indicazione che emerge dalle indicazioni fornite dai membri del Fomc, il Comitato di politica monetaria della Banca centrale Usa : è evidente la svolta da falco se si considera che tre mesi fa le stesse indicazioni erano di soli tre rialzi quest'anno, seguiti da altri cinque fra 2023 e 2024. A dare il senso del cambio di politica monetaria, il fatto che a settembre 2021 la stessa banca centrale aveva mostrato una certa riluttanza a considerare anche un singolo rialzo nel corso di quest'anno. 

In tale contesto, l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia "sta provocando tremende avversità umane ed economiche. Le implicazioni per l'economia statunitense sono molto incerte, ma nel breve termine l'invasione e i relativi eventi probabilmente creeranno ulteriori pressioni al rialzo sull'inflazione e peseranno sull'attività economica", si legge nel comunicato. 

(Seguono le previsioni del Pil) 

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