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Bordignon, “Serve quadro sistemico, fiscale e organizzativo”

Stabilizzare in modo strutturale alcuni provvedimenti quali i fringe benefit
“La questione dello squilibrio demografico in Italia è conosciuta da tempo,
ma non abbiamo l’Italia non ha espresso una reazione significativa rispetto all’enormità del problema che sta segnando il destino del nostro Paese. La natalità continua a calare anche nel 2023, l’inflazione ha eroso la capacità di acquisto delle famiglie concentrandole sulle cosiddette “spese obbligate”, non stanno pagando le rate dei mutui circa 200mila famiglie e ci sono circa 130mila case all’asta”. Lo ha dichiarato in una nota Adriano Bordignon, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari, intervenuto a Demografica, evento realizzato da AdnKronos. "Oggi abbiamo affrontato il tema di come lavoro e welfare impattano su famiglia e progetti natalistici – ha aggiunto - Sul tema del lavoro scontiamo tre grandi spread rispetto ad altri Paesi europei: lavoro giovanile, lavoro femminile, azioni per la conciliazione e condivisione. In tutti i Paesi industrializzati ad alti tassi di occupazione femminile corrispondono più alti tassi di natalità, mentre noi lo abbiamo troppo basso. Il lavoro femminile è poi gravato dal nodo di remunerazioni troppo distanti da quelle degli uomini, percorsi di crescita professionale impervi ed “espellenti”, una maternità percepita come penalizzante il lavoro, donne viste come le uniche “caregiver naturali” e caregiving percepito come nemico della produttività. Le aziende – ha concluso Bordignon - soprattutto le più grandi, stanno facendo la loro parte ma serve un quadro sistemico, fiscale e organizzativo che faciliti il cambio di passo anche per le imprese medie e piccole. Il welfare aziendale diventa sempre più strategico ma serve: stabilizzare in modo strutturale alcuni provvedimenti quali i fringe benefit, semplificazione della normativa sul welfare territoriale e incrementare strumenti tecnologici per facilitare l’utilizzo del welfare”.