Pil: Bonomi, recessione tecnica nei primi due trimestri del 2022
Pil: Confindustria, ripresa slitta al 2023. Pnrr: Franco, va rafforzato su transizione e autonomia energetica
Pil: Bonomi, in primi due trimestri recessione tecnica
"Oggi anche nello scenario piu' ottimistico dei tre indicati" nel rapporto di previsione del Centro Studi Confindustria "la conseguenza e' che avremo una crescita del Pil 2022 sotto il 2% e non piu' oltre il 4% come atteso, e dell'1,6% nel 2023. Cioe' inferiore al solo effetto di trascinamento sul 2022 del vigoroso rimbalzo dell'anno precedente, con una recessione tecnica nei primi due trimestri dell'anno, non compensata dal ritorno alla crescita nella seconda meta' del 2022". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, durante la conferenza stampa in occasione della presentazione del rapporto di previsione del Centro Studi.
Pil: Confindustria, ripresa slitta al 2023
"Il ritorno dell'Italia ai livelli pre-pandemia slitta dal secondo trimestre di quest'anno al primo del prossimo". Lo evidenzia Confindustria nel rapporto di previsione del Centro Studi di Confindustria "L'economia italiana alla prova del conflitto in Ucraina" spiegando che "nei primi due trimestri l'economia italiana entrerebbe in una "recessione tecnica", seppur di dimensioni limitate, non pienamente compensata dalla ripresa attesa nella seconda meta' dell'anno. A cio' farebbe seguito una crescita di +1,6% nel 2023, grazie a un profilo del Pil interamente crescente nel corso dell'anno".
Bonomi, Franco e il Pnrr in tempo di guerra
Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza rischia di non poter essere realizzato nel nuovo scenario economico dominato dalla guerra tra Russia e Ucraina e va cambiato. A chiederlo con forza e' il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in occasione della presentazione del rapporto di previsione del Centro Studi che dimezza la previsione di crescita del Pil per il 2022, portandola all'1,9%, con una revisione al ribasso di 2,2 punti rispetto allo scenario delineato lo scorso ottobre, decretando la recessione tecnica per l'Italia nei primi due trimestri. Secondo Viale dell'Astronomia, il caro energia comportera' un maggior onere di 68 miliardi su base annua per le imprese. Bonomi invita quindi il governo ad andare avanti sulle riforme "senza se e senza ma" e a cambiare le priorita'. Il ministro dell'Economia, Daniele Franco, assicura che il Piano va bene, non si puo' disfare, ma bisogna rafforzarlo per avere una maggior autonomia energetica e "si puo' aggiornare" sotto alcuni aspetti. Il monito del leader degli industriali arriva proprio nel giorno in cui il Mef fa sapere che si e' conclusa "positivamente" la seconda visita in Italia dei tecnici della Commissione Europea per il monitoraggio del Piano e che Bruxelles apprezza i progressi compiuti. Il Pnrr per la parte energetica, spiega Bonomi, "oggi non comprende gli ingenti investimenti necessari per sostituire la quota di gas russo, quindi va modificato". "In questo quadro - sottolinea il leader degli industriali - gli effetti positivi derivanti dall'implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) sono a rischio, perche' alcuni degli investimenti previsti potrebbero essere di difficile realizzazione ai prezzi attuali. Inoltre, la scarsita' di vari materiali potrebbe rendere difficoltoso realizzare alcuni investimenti nei tempi previsti. E', quindi, probabile che alcuni progetti debbano essere rivisti alla luce del contesto attuale, affinche' il Piano possa essere effettivamente implementato". Secondo Bonomi, il Pnrr "va rivisto perche' la base dei prezzi su cui e' stato ideato e pensato e' completamente cambiata" e si e' registrato un "rialzo di 15 volte". Il presidente di Confindustria chiede di premere l'acceleratore sulle riforme: "Il governo deve andare avanti senza se e senza ma, serve un riformismo competitivo. Bisogna fare quelle riforme che da trent'anni il paese aspetta, che lo rendano competitivo, e che non si sono mai fatte. Su quelle ovviamente bisogna andare avanti mentre sul resto fatico a capire se - permettetemi la battuta - oggi sono piu' importanti 52 km di piste ciclabili o forse realizzare quegli impianti di rigassificazione di cui abbiamo bisogno e che possono portare sollievo alle bollette energetiche di imprese e famiglie". Il rischio, secondo Bonomi, "e' che faremo le 52 piste ciclabili e ci andremo tutti perche' non avremo altro".
Ue: Gentiloni, ci sara' rallentamento crescita non recessione
"Avremo certamente un rallentamento della crescita, avremo certamente un impatto di questa nuova crisi, ma non siamo affatto destinati a un percorso di crescita negativa o di recessione". Lo ha affermato Paolo Gentiloni, commissario Ue all'economia, presente a Cernobbio al Forum Ambrosetti. "Abbiamo una previsione per l'Europa del 4% - ricorda - per l'Italia del 4,2%, sono le previsioni di gennaio. Io presentero' le nuove previsioni europee il 16 maggio. Ci sara' un rallentamento della crescita, certamente quel 4% europeo a oggi e' ottimistico e non lo raggiungeremo. Non credo - aggiunge - che questo significhi di per se' una prospettiva di un rallentamento che si spinge fino a tendenze recessive, perche' con la crescita che abbiamo realizzato nel 2021 possiamo avere un moderato ottimismo di mantenere un livello piu' basso di crescita sostenibile anche nel 2022".
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