Renzi in visita da Della Valle alla Tod's. Ma non erano nemici giurati? - Affaritaliani.it

Economia

Renzi in visita da Della Valle alla Tod's. Ma non erano nemici giurati?

Cosa c'è dietro alla capatina marchigiana del premier al quartier generale della Tod's? Renzi era uno dei grandi nemici di Diego Della Valle...

E dire che Diego Della Valle, giura chi segue da vicino le sorti del gruppo Tod's, diventava "viola di rabbia" quando gli veniva nominato il nome dell'ex amico Matteo Renzi, con cui Mr Tod's solo tre anni fa si faceva fotografare sugli spalti del Franchi per tifare Fiorentina. Non si potevano talmente vedere che, dopo che si era interrotto il feeling con l'ex enfant prodige della politica italiana che aveva fatto le valigie per Palazzo Chigi, Della Valle contro "er Bomba" voleva pure scendere in campo con un suo partito. Con tanto di coinvolgimento di pezzi da 90 dell'industria italiana per dimostrare che la politica economica del presidente del Consiglio più giovane della storia repubblicana era tutto un bluff

Poi, dopo un anno intero (l'ultimo) di silenzio, in cui Mr Tod's è stato affaccendato in altre faccende, come la scalata al Corriere della Sera e il business di famiglia che ha accusato l'anno nero del lusso in cui l'imprenditore marchigiano è dovuto correre anche ai ripari con un aggressivo piano di contenimento dei costi, l'antica ostilità sembra essere stata tutta cancellata con un colpo di spugna

Già, proprio così, perché domani (martedì 11 ottobre) Diego Della Valle ospiterà Renzi a Casette d'Ete, al quartier generale della Tod's. In una visita in pompa magna, con tanto di comunicazione ufficiale di Palazzo Chigi alle segreterie di redazione. Visita simile, per intendersi, a quelle che Renzi ha fatto più volte negli stabilimenti Fiat al suo grande amico e alleato Sergio Marchionne. Peccato che nelle foto di rito, fra un selfie e un cinque ai lavoratori del colosso del lusso, ci sarà l'ex grande nemico e non il manager dai pullover blu. 

Chissà se si saluteranno con qualche imbarazzo in un ritorno di fiamma (Della Valle consigliava il "concittadino" della città del Giglio quando Renzi era solo una giovane promessa dei Democrat) quantomai sospetto. Per la cronaca, in tempi non sospetti, Della Valle si è dichiatato a favore del "No" alla riforma Boschi...

Cosa c'è dietro verso questa capatina marchigiana di Renzi? Il premier vuole convincere l'industriale della bontà delle modifiche costituzionali? Scomodando il linguaggio della saga di Guerre Stellari, si potrebbe dire che in questa particolare congiuntura nessuno dei due ha la Forza dalla propria parte. Renzi deve inseguire le preferenze per il "No" al referendum di dicembre che i sondaggi danno in netto vantaggio sui "Sì", appuntamento su cui il premier si gioca il proprio futuro politico. E pure Della Valle non si sente tanto bene,  dopo esser stato relegato nei capitoli della storia economica italiana da Urbano Cairo che gli ha sfilato sotto il naso il controllo di Rcs. Un ko che ha messo fuori gioco pure l'ex mostro sacro Mediobanca. E dire che il patron di La7 nell'ex salotto di Via Solferino era uno degli ultimi arrivati.  

Forse, Della Valle e Renzi hanno capito che nell'Italia a 5 Stelle è meglio darsi una mano, invece che litigare e fornire preziosi assist alle forze disgregatrici del vecchio status quo. L'incontro di domani a Casette d'Ete, fanno notare gli osservatori del Palazzo, sa tanto di "Restaurazione".