Forum di Davos, la star è Trump che fa quello che promette
La vera star del Forum di Davos è stato Donald Trump
Non sara’ simpatico, lo si può’ contestare o criticare, si può' sognare di farlo cadere con giornali e servizi segreti contro ma, una cosa e’ certa : Donald Trump e’ sempre un numero uno. Alla fine del suo mandato potrà’ dire una cosa sola ( che la maggior parte dei politici non possono permettersi) : di aver mantenuto tutto quello che aveva promesso in campagna elettorale a quel 50% e più’ di americani che lo hanno votato. E anche a Davos, di fronte ad una bella pletora di euroburocrati, la banda e l’inno svizzero lo ha accolto come una star. In realtà’ e’ stato davvero la vera star del Forum di Davos. Una Davos che non vedeva un presidente americano da ben 18 anni.
Il Forum di Davos. Molti i politici che promettono, pochi quelli che realizzano
15 minuti di discorso, in una sala piena all’inverosimile, sono stati sufficienti al tycoon americano per dimostrare che ci sono pochi politici che promettono e fanno e molti che invece promettono molto e realizzano poco. Lui, che piaccia o meno, fa sicuramente parte della prima categoria. ’Non c’e’ miglior momento di questo per investire negli Stati Uniti’ sostiene con semplicità’ Trump sapendo di non raccontare storie. Afferma che il mondo e’ testimone della nuova era di prosperità’ che sta investendo da un anno gli Stati Uniti. Quanti Presidenti potrebbero dire altrettanto senza far ridere? E poi conferma il suo mantra di 'American First' ma che non significa America sola. Perché’ tutto quello che fa crescere l’America si riflette in positivo sul mondo intero. ‘Come presidente degli Stati Uniti-sostiene Trump- mettero' sempre l’America al primo posto, come dovrebbero fare tutti i presidenti delle altre nazioni. Ma quando gli Stati Uniti crescono anche il resto del mondo cresce’.
Il Forum di Davos. Generati 2,4 milioni di posti di lavoro.
‘Dalle mie elezioni-conferma il tycoon-abbiamo generato 2,4 milioni di posti di lavoro e il trend non si e’ certo fermato. La Borsa non ha fatto che macinare successi. ‘Pensate forse -dice il presidente americano- che se al mio posto ci fosse stata Hillary Clinton la Borsa sarebbe salita del 50%?’ Record storici di Wall Street bruciati giorno dopo giorno. E poi ricorda la storica riforma fiscale che ha portato le tasse per le societa' dal 35 al 21% . Una manovra che garantirà un’ulteriore spinta all’economia. Come dargli torto. Provate ad immaginare una riforma simile nel nostro Paese ? Inimmaginabile certo, soprattutto per un certo tipo di politica fatta di inciuci e burocrazia.
Il Forum di Davos. Mercati aperti ma giusti e con benefici reciproci
Ed anche sul commercio e sulle accuse di protezionismo non ha risparmiato parole. Ha rifiutato le accuse sul protezionismo che pesano sulla politica commerciale e ha difeso il compromesso con il sistema commerciale globale ma ha ammonito ‘ siamo per i mercati liberi e aperti ma pure giusti e con benefici reciproci’. E chi potrebbe dargli torto quando prende ad esempio in negativo Cina e Germania. Nessuno qui da noi se la sentirebbe di contestare il surplus commerciale tedesco. E’ questa una pratica considerata equa e di reciproco beneficio? Apre sull’immigrazione ma a patto di un accordo sul muro con il Messico. Altra promessa che vuole mantenere. Ed infine collaborazione con tutti gli alleati per quanto riguarda la lotta al terrorismo. Una ferma richiesta di rimanere coerenti con gli impegni presi. ‘L’obiettivo comune - chiude il Presidente americano-e’ di cooperare per garantire pace, sicurezza e prosperità’’. E in quindici minuti mette a posto le ore di chiacchiere di molti leader da talk show, da carta stampata o da piazze. Servirà’ a qualcosa per limare un poco le mega promesse dei nostri tycoon caricati dalla campagna elettorale?