Esteri
Mali, caccia a 3 terroristi sfuggiti al blitz

Sono "attivamente ricercati" almeno tre sospetti jihadisti, sfuggiti alla retata delle forze di sicurezza maliane al termine dell'assalto all'hotel Radisson Blu di Bamako. Lo ha reso noto una fonte della sicurezza maliana. Il governo maliano ha annunciato il lutto nazionale per tre giorni e lo stato d'emergenza per dieci (a cominciare dalla mezzanotte di venerdi'), dopo il sanguinoso attacco al Radisson Blu di Bamako, rivendicato da un gruppo jihadista.
LA RIVENDICAZIONE - Il gruppo jihadista Al-Murabitoun pone la propria firma sull'attacco al Radissn Blu di Bamako. "Noi, Murabitoun, con la partecipazione di Al-Qaeda nel Maghreb Ismaico, rivendichiamo la presa di ostaggi nell'hotel", afferma la registrazione di una voce maschile inviata al canale televisivo al Jazeera.
ISIS, ECCO CHI GUIDA IL FRONTE DEL SAHARA - "C'e' senza dubbio" il terrorista algerino Mokhtar Belmokhtar "all'origine" dell'assalto di un commando armato all'hotel 'Radisson Blu' di Bamako, capitale del Mali: lo ha affermato il ministro della Difesa francese, Jaen-Yves le Drian, di fatto riconoscendo che il comandante jihadista non e' rimasto ucciso in seguito a un raid aereo americano sulla Libia il 14 giugno scorso, come molti hanno continuato a ritenere anche se al-Qaeda nel Maghreb Islamico, a lungo sua prima organizzazione di riferimento, senti' tutto appena cinque giorni dopo. Del resto, negli anni Belmokhtar e' stato dato per morto in piu' occasioni, per riapparire pero' immancabilmente dopo una fase di silenzio. "E' ricercato da numerosi Paesi da molto tempo", ha ricordato le Drian in un'intervista al netowrk televisivo 'Tf1'. "Belmokhtar e' senza alcun dubbio all'origine di questo attentato, benche' non sia ancora stato accertato in via davvero definitiva". L'attacco e' stato rivendicato comunque dal nuovo gruppo di Belmokhtar, al-Mourabitoun, la cui fondazione fu da lui annunciata nell'agosto 2013 in seguito alla fusione di due fazioni preesistenti che puntavano a una maggiore autonomia rispetto a al-Qaeda. Anche la branca regionale di quest'ultima, tuttavia, secondo lo stesso al-Mourabitoun sarebbe coinvolta nell'operazione odierna. Il capo islamista e' noto soprattutto per la presa di ostaggi del gennaio di due anni fa in un impianto di estrazione del gas naturale ad Amenas, Algeria meridionale, in pieno deserto del Sahara.