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Myanmar, almeno 400 morti in violenze su Rohingya. San Suu Kyi sta a guardare

Myanmar nel caos: almeno 400 morti e violenze sui Rohingya. Migliaia di civili in fuga. E Aung San Suu Kyi resta a guardare
Myanmar, almeno 400 vittime in violenze contro Rohingya
Sono almeno 400 le persone - in maggioranza Rohingya - rimaste uccise nelle violenze nello Stato di Rakhine, a Myanmar, ex Birmania. "Fino al 30 agosto ... 370 corpi di terroristi sono stati recuperati", si legge in una dichiarazione su Facebook del Comandante in capo Min Aung Hlaing. Con il termine "terroristi" il militare fa riferimento ai militanti Rohingya. Negli scontri sono rimasti uccisi anche 15 uomini delle forze di sicurezza di Myanmar e 14 civili. Le violenze sono riprese da circa una settimana e migliaia di civili della minoranza musulmana cercano di fuggire verso il vicino Bangladesh, che però ha rafforzato i controlli alle frontiere e respinge i profughi.
Migliaia i civili in fuga in Myanmar. Aung San Suu Kyi non fa nulla
Lo stato settentrionale birmano di Rakhine è teatro da diversi anni di forti tensioni fra la minoranza musulmana dei Rohingya e i buddisti; i primi, considerati come degli stranieri e privi di accesso al mercato del lavoro e ai servizi pubblici, rimangono ancora apatridi sebbene alcuni risiedano nel Myanmar da generazioni. La comunità internazinale si interroga anche sul ruolo di Aung San Suu Kyi che resta passiva di fronte a questa tragedia