Russia, "non ci obblighino a farlo". Il portavoce di Putin minaccia l'atomica
Peskov: "Siamo nel mezzo di una guerra, economica e commerciale con l'Occidente. Dobbiamo adattarci alla nuova realtà"
Guerra Russia Ucraina, Peskov: "Attacchi alla Nato? Se minacciati"
La Russia si sente minacciata dall'Occidente. Questo pensa il Cremlino, che per la prima volta parla di guerra, ma non con l'Ucraina bensì con i Paesi della Nato. "Ci sentiamo circondati - dice il portavoce di Putin, Dmitry Peskov - da una "realtà ostile", perchè siamo "nel mezzo di una guerra, economica e commerciale" portata avanti dai Paesi dell'occidente. "Dobbiamo adattarci alle nuove condizioni - spiega Peskov, secondo quanto riporta Ria Novosti -. Sfortunatamente, queste condizioni sono piuttosto ostili. Noi in Russia ci sentiamo nel mezzo di una guerra. I paesi dell'Europa occidentale, gli Stati Uniti, il Canada, Australia, stanno conducendo una guerra contro di noi nel commercio, nell'economia, nel sequestro delle nostre proprietà, nel sequestro dei nostri fondi, nel blocco delle nostre relazioni finanziarie. Dobbiamo adattarci alla nuova realtà".
La Russia non ha in mente alcun attacco a Paesi Nato. Lo ha detto al canale televisivo americano Pbs il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a meno che non sia "un atto reciproco". Lo riferisce Ria Novosti. "Se questa non è un'azione di ritorsione, se non ci obbligano a farlo. Non possiamo pensarci e non vogliamo pensarci", ha risposto Peskov a chi gli chiedeva di immaginare una situazione in cui dovrà inviare truppe in un paese della Nato. La Russia userebbe armi nucleari solo quando c'è una "minaccia all'esistenza dello Stato" e non come conseguenza della guerra in Ucraina. Ma qualsiasi risultato dell'operazione in Ucraina, ovviamente, non è un motivo per l'uso di un'arma nucleare - ha precisato Peskov -. Abbiamo un concetto di sicurezza che afferma molto chiaramente che solo quando c'è una minaccia per l'esistenza dello Stato, nel nostro paese, possiamo usare e useremo effettivamente armi nucleari per eliminare la minaccia per l'esistenza del nostro Paese".