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Legambiente: "In Italia 738 rifiuti ogni 100mt di spiaggia, l'84% è plastica"

Legambiente: "In Italia 738 rifiuti ogni 100mt di spiaggia, l'84% è plastica"

738 rifiuti ogni cento metri sulle spiagge italiane, l’84% dei quali è costituito da plastica: è questo il dato diffuso da Legambiente attraverso l’indagine Beach Litter 2021, in occasione del lancio di una iniziativa per la pulizia e tutela delle coste. "Fai anche tu la tua parte: per contrastare la presenza dei rifiuti che vedi sulle spiagge e che finiscono in mare, ogni tua scelta quotidiana è importante e può fare la differenza”, è lo slogan con cui Legambiente invita tutti questo week-end – 14, 15 e 16 maggio – a partecipare infatti all’edizione 2021 di Spiagge e Fondali Puliti, la campagna di volontariato ambientale realizzata con il supporto di E.ON, Novamont e Sammontana in qualità di partner principali e Virosac in qualità di partner.

Una tre giorni importante segnata da una mobilitazione attiva lungo le coste e gli arenili della Penisola, ma anche lungo le sponde del Mediterraneo, e che riprende il via dopo lo stop del 2020 legato alla pandemia e alle misure del lockdown. Oltre 60 le iniziative in programma in 15 regioni italiane, tutte organizzate nel pieno rispetto delle normative anti-covid e consultabili sul sito di Legambiente, e che avranno per protagonisti volontari di tutte le età, famiglie e scolaresche, amministrazioni comunali e aziende che insieme all’associazione ambientalista ripuliranno le spiagge, ma anche le sponde di fiumi e laghi.

Dalla pulizia dei lidi laziali (come quelle in programma sabato a Capocotta, nella spiaggia posta sotto la riserva regionale di Tor Caldara di Anzio e domenica a Castel Gandolfo) passando a quelli toscani (pulizia domenica in località San Vincenzo e a Marina di Cecina) e lucani (doppio appuntamento sabato e domenica a Maratea e a Policoro).

E poi iniziative anche in Puglia (sabato lungo i lidi di Bari e Trani), Liguria (sabato a Genova Nervi) e in Veneto (sabato a Rosolina Mare), e in alcune regioni le attività di pulizia proseguiranno anche nei week-end successivi. Spiagge e Fondali Puliti 2021 sarà anche caratterizzato da un contest fotografico attraverso il quale Legambiente inviterà tutti a condividere su Instagram le foto del “bottino” di rifiuti con gli hashtag #CiPiaciUnSacco e #SpiaggeFondaliPuliti e taggando l’associazione ambientalista nei tuoi post! Le foto più simpatiche vinceranno una shopper in tessuto Ci Piaci un sacco!

In questo week-end dedicato al mare e alle spiagge, non mancheranno all’appello anche diverse associazioni di sub che ripuliranno alcuni tratti del fondale marino, come accadrà ad esempio domenica a Formia o il 23 maggio a Bisceglie, in Puglia. In prima linea ci sarà anche la rockstar Piero Pelù che, con il suo Clean Beach Tour e una tappa tutta toscana, aprirà il grande week-end di iniziative che vedrà unito anche il bacino il Mediterraneo.

Saranno ben 100 le iniziative di pulizia previste anche in altri 16 paesi del Mediterraneo – Algeria, Croazia, Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Libano, Libia, Malta, Marocco, Monaco, Palestina, Spagna, Tunisia, Turchia, Italia – e che vedranno in prima fila 85 associazioni grazie a Clean up the Med, versione mediterranea di Spiagge e Fondali Puliti, promossa quest’anno da COMMON (COastal Management and MOnitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea), progetto europeo finanziato da Eni CBC Med che coinvolge Italia, Libano e Tunisia con l’obiettivo di tutelare le coste del Mediterraneo dal marine litter attraverso una gestione sostenibile.

“L’inquinamento da plastica in mare e sulle spiagge – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - resta, insieme all'emergenza climatica, l'altra grande questione ambientale e mondiale da affrontare con interventi e politiche mirate tenendo alta l'attenzione sul tema. Per questo sono importanti le campagne di informazione, sensibilizzazione e volontariato per la rimozione dei rifiuti, come stiamo facendo da anni con Spiagge e Fondali Puliti.  Quasi la metà dei rifiuti spiaggiati monitorati sono proprio i prodotti al centro della direttiva europea sulla plastica monouso, ossia prodotti usa e getta, dalle bottiglie di plastica alle stoviglie, dai mozziconi di sigaretta ai cotton fioc, solo per citarne alcuni.

Per questo chiediamo che l’Italia emani entro il 3 luglio 2021 il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea pensata per bandire e ridurre la produzione e commercializzazione di alcuni prodotti di plastica monouso su tutto il territorio nazionale. Non ripetiamo lo stesso errore fatto con l'ennesima proroga della plastic tax. Auspichiamo inoltre - aggiunge Zampetti - che venga confermata la deroga, contenuta nella legge di delegazione europea approvata in parlamento, per i prodotti biodegradabili e compostabili, laddove non è possibile eliminare i prodotti monouso.

"Un passaggio fondamentale per riconoscere il valore della filiera tutta italiana della chimica verde, su cui il nostro Paese può e deve fare da apripista in Europa, come è già avvenuto dieci anni fa con la messa al bando dei sacchetti di plastica, consentendo l'utilizzo soltanto di quelli compostabili. Un provvedimento che oggi ha consentito una riduzione complessiva nell’utilizzo di sacchetti monouso di quasi il 60%., conclude. 

Nell'indagine Beach Litter, dai campionamenti fatti da Legambiente nelle 47 spiagge, la plastica risulta il materiale più trovato (84% degli oggetti rinvenuti), seguita da vetro/ceramica (4,5%), metallo (3,2%) e carta/cartone (2,9%), gomma e tessili (entrambi all’1,4%), legno (trattato/lavorato) all’1,3%. Il restante 1% è formato da materiali legati al COVI-19, bioplastiche, oggetti in materiali misti, rifiuti da cibo e prodotti chimici/sintetici. Come lo scorso anno, nella spiaggia di Romagnolo a Palermo sono stati monitorati un numero molto alto di rifiuti derivanti da attività di costruzione e demolizione che non sono stati considerati per le elaborazioni per non alterare i risultati, ma che comunque devono essere presi in considerazione localmente.

Al primo posto si confermano nella top ten dei rifiuti spiaggiati, gli oggetti e i frammenti di plastica o di polistirolo non identificabili, che insieme rappresentano circa il 29% dei rifiuti registrati. Al terzo posto i mozziconi di sigarette (l’8,7% dei rifiuti rinvenuti), seguiti da tappi e coperchi in plastica (8,3%), cotton fioc in plastica (5,4% dei rifiuti monitorati). Questi ultimi sono il simbolo per eccellenza di maladepurazione (spesso infatti vengono gettati nel wc) e in Italia sono al bando in favore di alternative più sostenibili e compostabili.

Al sesto posto troviamo le bottiglie e contenitori in plastica per bevande (4,3%), seguiti dalle stoviglie usa e getta in plastica (bicchieri, cannucce, posate e piatti di plastica) con il 3,8%. All’ottavo posto reti o sacchi per mitili o ostriche (3,2%), seguite da materiale da costruzione (calcinacci, mattonelle, tubi di silicone, materiali isolanti) con il 2,5%. A chiudere la top ten oggetti e frammenti in plastica espansa (non polistirolo) (2,3%) ritrovati soprattutto presso la foce dei fiumi Uniti a Ravenna.

“L’indagine Beach Litter – spiega Serena Carpentieri, vice direttrice di Legambiente - rappresenta una delle più grandi esperienze di citizen science a livello internazionale grazie all’impegno dei volontari e delle volontarie di Legambiente. Il protocollo utilizzato è sviluppato nell’ambito dell’iniziativa Marine Litter Watch dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, cui diverse associazioni comunicano i dati raccolti, con l’obiettivo di creare uno dei più ampi database sui rifiuti spiaggiati costruiti dai volontari a livello europeo. Un problema quello del marine litter che nei prossimi anni dovrà vedere un Mediterraneo sempre più unito mettendo in campo anche una politica unitaria contro i rifiuti in mare  partendo da un aggiornamento su proposte dell’Unep e dell’Unione Europea, estendendo le linee guida europee a tutto il bacino del Mediterraneo”.

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