“Rubare la notte” di Romana Petri vola verso il Premio Strega
La biografia romanzata di Antoine de Saint-Exupéry nella cinquina dei finalisti
Recensione di Rubare la notte (Mondadori) e breve intervista a Romana Petri, tra i cinque autori in gara per il Premio Strega 2023
Quando era in vita il nome di Antoine de Saint-Exupéry era già noto in tutto il mondo, ma non per gli stessi motivi di oggi. I suoi contemporanei lo chiamavano l’écrivain-pilote ed era diventato una sorta di leggenda vivente per il suo essere un personaggio straordinario, fuori dal comune, geniale e al contempo un po’ folle. Scrisse – a differenza di quanto si ricorda – molti romanzi e libri che ebbero un successo planetario, arrivando a vincere anche il Premio Femina nel 1931 per Volo di notte e altri importanti riconoscimenti; erano, per lo più, appunti rielaborati sul mondo dell’aviazione, la sua più grande passione insieme alla letteratura. Così, la celebrità la ottenne anche grazie ai racconti delle sue acrobazie in aria, svolgendo un mestiere che già di per sé suscitava fascino, figurarsi se il soggetto in questione era precipitato – salvandosi miracolosamente – qualche decina di volte, era solito disegnare e scrivere in volo, trascorse un periodo nel deserto africano per conto di una compagnia aeropostale e continuò a decollare anche quando tutti i permessi gli erano stati revocati.
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