“Rubare la notte” di Romana Petri vola verso il Premio Strega
La biografia romanzata di Antoine de Saint-Exupéry nella cinquina dei finalisti
In Rubare la notte l’escamotage che Romana Petri trova per mantenere vivo aepalpabile quel filo che sempre lo legò al passato è l’inserimento qua e là nel romanzo di lettere fittizie scritte da Tonio a sua madre; ve ne sono in realtà anche altre destinate alla moglie, o a qualche amante a cui era particolarmente legato – sembra che talvolta spedisse la stessa lettera appassionata a più destinatarie cambiando solo il nome in cima –, tuttavia la figura della mamma Marie restò per sempre nella sua visione di uomo mai realmente cresciuto, intriso di nostalgia, la principale interlocutrice e custode dei suoi sentimenti. E questi ultimi, nel profondo, erano costituiti da una persistente malinconia. “Vi dico una cosa che ho notato ultimamente. Nessuno tra i lettori del Piccolo principe si è accorto che quel ragazzino non sorride mai. Ci credete che me ne sono accorto io stesso da poco? (…) Riesco dunque a nascondere così bene la mia vera natura? Solo voi, fin da quando ero bambino, non facevate altro che dirmi: «Tonio, perché quel faccino così triste? Fai un sorriso alla mamma». E io sentivo di dover compiere un’impresa eroica, e mi impegnavo per voi. So di avervi regalato i miei sorrisi più innamorati”.
Che Rubare la notte, pubblicato da Mondadori a febbraio del 2023, sia nella cinquina finalista dello Strega è senza dubbio un risultato importante che gli fa onore e ne innalza la celebrità di fronte ai lettori. Tuttavia, già da prima il romanzo aveva iniziato a regalare non poche gioie alla sua autrice, che per esso ha speso molte energie. Ha raccontato la Petri ad Affaritaliani.it: “In breve tempo questo libro mi ha dato tante soddisfazioni. Prima tra tutte la magnifica copertina della pittrice Rita Albertini. È magica. Quando mi è arrivato il libro a casa ho avuto l’impressione che avesse addosso un mantello. Il pubblico lo sta apprezzando e durante le presentazioni ricevo domande davvero interessanti. Ma soprattutto vedo un’attenzione particolare a questo mirabolante personaggio, a questo uomo extra-ordinario che ha amato il volo, sua madre, sua moglie, anche altre donne, ma sempre con l’unico scopo di volare e volare e volare. Mi sto accorgendo che Tonio resta molto in chi legge Rubare la notte. Credo sia per la sua autentica nobiltà d’animo. Perché era un po’ pazzo, ma di una bontà e generosità disarmanti”.
Infine, interrogata su cosa significherebbe per lei, dopo una lunga e generosa carriera, portare a casa l’ambito Premio Strega, Romana Petri ha risposto così: “Beh, sarebbe una grandissima soddisfazione. Ho dedicato la vita intera a questo lavoro. Ho pubblicato 26 libri, e questo vuol dire aver rinunciato (con grande piacere) a molto svago. In fondo, scrivere è per me un po’ come il volo per il mio amato Tonio. Ho vissuto così, in compagnia dei miei tanti personaggi”.
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