“Rubare la notte” di Romana Petri vola verso il Premio Strega
La biografia romanzata di Antoine de Saint-Exupéry nella cinquina dei finalisti
La verità è che il grande, leggendario, impavido Antoine de Saint-Exupéry non divenne mai veramente adulto, o per lo meno non nel modo in cui siamo abituati a pensare la maturità. In lui i sogni ad occhi aperti, che si trovasse su un letto dolorante o tra le nuvole del cielo, restavano sempre più veri della realtà. E soprattutto rimpianse sempre il passato, rincorrendo una felicità che continuava a sfuggirgli, non declinandosi mai al presente, neppure negli anni giovanili: “Non erano fantasmi quelli che vedeva intorno a sé, ma il suo mondo felice dell’infanzia, quello che, ai tempi, non si era nemmeno accorto fosse così felice, anche perché già allora era terrorizzato dal passare dei giorni e viveva il meglio nella consapevolezza che non sarebbe durato. Niente durava, era per questo che poi i ricordi erano così formidabili”.
Iscriviti alla newsletter