Google+ ha fallito: non chiamatelo social network
Google+ ha fallito. In una lunga storia di vittorie, anche Big deve ammettere le sue sconfitte. Nom vuol dire che il servizio sia inutile. Ma che non è e non sarà mai quello che Brin e Page volevano diventasse: un social network capace di competere con Facebook.
L'enorme differenza che passa tra il pianeta Zuckerberg e Google+ sta nel numero degli utenti ativi. "Plus" si è vantato per anni di essere il social con più iscritti. E ancora oggi la cifra fa impressione: 2,2 miliardi di profili. Scavando un po', il ricercatore Edward Morbis ha notato che solo il 9% degli inscritti ha pubblicato almeno un post. Restringendo ancora il campo, le persone che usano Google+ con una costanza sarebbero appena 4-6 milioni. Numeri che sarebbero ancora più bassi se non fosse per uno degli affluenti più importanti: YouTube.
La spiegazione è semplice: chiunque abbia un account gmail ha anche un profilo Google+. Ma non è detto che lo usi. Si tratta comunque di una piattaforma importante per i "clienti" di Google. Ma una cosa è certa: non è un social network. Da questo punto di vista, Facebook ha vinto e Mountain View ha perso. Perché? Se lo è chiesto Business Insider, raccogliendo pareri da ex dipendenti di Google.
Una delle pecche starebbe proprio nella volontà di imitare Facebook. Per di più senza noità di rilievo e in un mercato social già affollato. In poche parole, Google sarebbe "arrivata tardi". Altro punto debole: rispetto ai potenziali concorrenti, Google+ si è mossa con ritardo verso il mobile. Cosa inedita per Brin e Page. I due fondatori, abituati a battere tutti (anche) sul tempo, questa volta si devono accontentare di un buon piazzamento.