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MediaTech
Un libro italiano aveva anticipato la Tv del futuro


 
Nel 1999, quando Lupetti Editore pubblicó il mio libro "La televisione via Internet. Una nuova frontiera" (parliamo di ben 18 anni fa), Netflix aveva appena due anni e solamente noleggiava Dvd. Dovettero passare 10 anni prima che questa societá scoprisse la Tv via Internet, oggi diventata la madre di tutte le Tv, al punto di essere il motivo principale per cui Disney acquista (solo, non le reti Tv della Fox) lo studio di 20th Century Fox per 66,1 miliardi di dollari (52,4 miliardi in azioni, pagherá anche 13,7 miliardi di debiti della Fox).
Infatti, la Fox possiede il 30% di Hulu, il servizio via Internet (streaming) con 32 milioni di abbonati, assieme a Disney (30%), a Warner Bros. (10%) ed a NBCUniversal (30%).
Il libro "La televisione via Internet" (con la presentazione del giornalista de "Il Sole24 Ore", Marco Mele) faceva presente "che il webcasting [in quei tempi lo streaming era comunemente chiamato cosí] sará anche responsabile della scomparsa prematura dei negozi di videocassette e dei Dvd". Inoltre, che il webcasting avrebbe rimpiazzato la Tv tradizionale.
Ecco un altro brano del libro: "Il webcasting, definito come video a movimento completo e audio trasmesso con la tecnologia Internet, é dietro l'angolo".
Tornando all'acquisto della Disney (alla Disney ci tengono a dire che si tratta di un acquisto e non di una fusione), questo é visto come una mossa logica, tanto é vero che anche Comcast (la casa madre dello studio NBCUniversal) era interessata a Fox.
Ad Hollywood, la paura é la crescita sproporzionata di Netflix, che gli studio americani vogliono assolutamente fermare. Infatti Disney presto smetterá di vendere a Netflix i suoi programmi Tv e film.
Anche supponendo che Netflix, con il suo cash-flow negativo, cambi il modello di business appena arriverá alla maturitá (punto di saturazione), lo streaming é visto dagli studio americani come il Sacro Graal della televisione.
Ed é possibile che in futuro anche Netflix venga acquisita da uno studio o viceversa, che questa acquisti uno studio. Considerando il valore delle azioni Netflix quotate in borsa a 190 dollari ciascuna (contro i 111 dollari della Disney), la societá potrebbe facilmente assorbire un simile acquisto prima che le azioni comincino a scendere sia in vista della vicina "saturation point" che della rafforzata concorrenza con Hulu.
Per finire bisogna ricordare che con il suo 5,9% del gruppo Disney-Fox, Rupert Murdoch sará solo un azionista di minoranza, visto che i principali azionisti della Disney sono cinque fondi di investimenti che possiedono il 62,75% e la vedova di Steve Jobs (il co-fondatore della Apple) con il 7,7%.

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