BREMBO accelera sull’economia circolare: pinze in alluminio riciclato - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 19:09

BREMBO accelera sull’economia circolare: pinze in alluminio riciclato

Brembo introduce la prima pinza freno in alluminio 100% riciclato per il primo equipaggiamento: meno CO₂, stesse prestazioni, identità di design e un nuovo marchio ALU a certificare il cambiamento.

di Giovanni Alessi

Nel mondo automotive la parola che corre più veloce, oggi, è sostenibilità.

Per Brembo non è un esercizio di stile, ma un percorso avviato con metodo già nel 2020 e ora confluito in un risultato concreto: la prima pinza freno di primo equipaggiamento realizzata con alluminio 100% riciclato. È una tappa che riposiziona l’innovazione non solo sulla pista delle performance, ma anche su quella dell’economia circolare, dove ogni grammo conta e ogni processo viene ripensato per ridurre l’impronta climatica senza arretrare di un millimetro sul fronte della qualità.

La sfida nasce da un’analisi a tutto tondo dei processi produttivi. L’obiettivo era chiaro: individuare i punti in cui un intervento mirato potesse generare il massimo impatto positivo. L’alluminio è diventato subito il candidato naturale, per la sua capacità di essere riciclato potenzialmente all’infinito senza perdere proprietà meccaniche. Da qui è partito uno scouting severo sul mercato globale: una ricerca di leghe che potessero garantire la stessa lavorabilità, le stesse prestazioni e la stessa costanza produttiva delle soluzioni convenzionali, ma con un’impronta di CO₂ drasticamente ridotta e una disponibilità capillare in tutte le aree in cui Brembo produce.

Dopo anni di test e validazioni incrociate, la risposta è arrivata: una lega composta interamente da materiale riciclato. Il dato è di quelli che pesano: le emissioni lungo l’intero ciclo di vita della pinza si riducono fino al 70% rispetto a una lega tradizionale, a parità di requisiti funzionali. È qui che la transizione smette di essere un claim e diventa un’architettura industriale, perché l’introduzione del nuovo materiale ha imposto una riprogettazione del componente e un aggiornamento dei processi, con l’obiettivo di scalare la soluzione in tutti gli stabilimenti mantenendo gli standard che hanno reso il marchio un riferimento globale.

Il passaggio è già operativo: nel ruolo di solution provider, Brembo ha iniziato a fornire un primo grande cliente, avviando una transizione che interesserà via via tutti i mercati. Il messaggio è limpido: il nuovo standard di sviluppo delle pinze freno nascerà, d’ora in avanti, dal materiale riciclato. Per le famiglie attualmente in produzione, resterà in parallelo la lega convenzionale fino a fine ciclo di vita, con la priorità data ai componenti prodotti con energia rinnovabile. È un approccio pragmatico, che include l’innovazione ma preserva la continuità industriale e la tutela dei clienti.

Sul piano del design, la pinza non perde nulla del DNA Brembo. Le forme restano scolpite, le superfici mantengono quella precisione che i designer amano enfatizzare con giochi di luce e spigoli netti, e la gamma colori continua a essere ampia: l’alluminio riciclato non è un compromesso estetico, semmai l’occasione per riaffermare la firma stilistica del brand. A testimoniarlo arriva anche il nuovo marchio ALU, registrato dalla Società, che contraddistingue visivamente i componenti come garanzia di tracciabilità e valore. Non si tratta di riuso passivo della materia, ma di valorizzazione: dare nuova vita al materiale significa anche attribuirgli un’identità riconoscibile, una promessa al cliente finale.

La dichiarazione del CEO Daniele Schillaci incornicia questa evoluzione: «L’adozione dell’alluminio riciclato nella produzione delle nostre iconiche pinze rappresenta il nostro costante impegno a innovare per la sostenibilità. Questa soluzione è pensata per soddisfare i più elevati standard di performance e responsabilità ambientale. Il percorso di Brembo è fatto di miglioramento continuo, dedizione e coerenza: l’innovazione che portiamo oggi sul mercato è il nostro contributo a costruire un futuro in cui i nostri prodotti siano più intelligenti, sicuri e sostenibili dei precedenti». Una frase che non cerca slogan, ma che traduce in parole un lavoro di ricerca e sviluppo durato oltre cinque anni.

C’è poi un tema di catena del valore che vale la pena sottolineare. Standardizzare una lega riciclata su scala globale significa orchestrare fornitori, controlli qualità, logistica e certificazioni in continenti diversi, senza perdere omogeneità. È qui che si misura la maturità del progetto: nella capacità di trasferire know-how, macchinari e parametri di processo da uno stabilimento all’altro, preservando la ripetibilità del risultato. Perché la sostenibilità industriale non si giudica solo dal singolo prodotto, ma dalla sua scalabilità.

In controluce, questa mossa porta anche un messaggio al mercato: la decarbonizzazione dell’auto passa dai componenti tanto quanto dai powertrain. Se le Case spingono su elettrificazione e software, i fornitori di eccellenza riscrivono la grammatica dei materiali e dei processi. È un’alleanza di fatto, che parla la lingua comune della qualità: una pinza deve frenare sempre e comunque, su un passo alpino come in un giro in pista. Il materiale cambia, l’affidabilità no.

Brembo non si limita a seguire i trend: li anticipa, li codifica e li industrializza. La prima pinza in alluminio 100% riciclato non è il traguardo, ma la linea di partenza di una generazione di prodotti pensati per ridurre le emissioni senza sacrificare il piacere di guida e la precisione della frenata. È la dimostrazione che la sostenibilità può essere un acceleratore di competitività, oltre che un dovere verso l’ambiente. In altre parole, è il modo in cui un leader rimane tale: guardando avanti e portando il settore con sé.