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Politica
Amministrative, il tema del voto mafioso accende la campagna elettorale
Enrico Letta

Amministrative, il tema del voto mafioso accende la campagna elettorale, a partire dalla Sicilia

Il Pd è alle prese con le primarie e con gli eventuali requisiti per partecipare. Mentre il centrodestra cerca di capire se correre unito o frammentato. E' sul tema del voto mafioso che si accende a Palermo la campagna elettorale delle amministrative: riemerso con forza dopo le celebrazioni del trentennale della strage di Capaci, alle quali non ha partecipato il candidato sindaco del centrodestra, Roberto Lagalla

"Sono stato costretto a prendere questa decisione per evitare che qualche facinoroso, sensibile al fascino di certe feroci parole, potesse macchiare uno dei momenti simbolici più importanti della nostra città", ha spiegato Lagalla in quella occasione. Parole che, riporta Agi, tornano con Lagalla a denunciare un clima d'odio alimentato dalle polemiche che arrivano da sinistra, nei suoi confronti. 

Voto mafioso, il Pd chiede a Lagalla di ribadire la sua posizione in merito

Enrico Letta gli chiede di rifiutare con nettezza il voto mafioso, Lagalla risponde ricordando di averlo già fatto in passato. Ma il botta e risposta non si placa.

Il numero due del Pd, Peppe Provenzano, sottolinea: "A Lagalla abbiamo chiesto qualcosa di molto preciso: prendere le distanze da Dell'Utri e Cuffaro. Dire non solo che non si accettano i voti della mafia, e ci mancherebbe. Ma nemmeno il sostegno di chi è stato condannato per concorso esterno o per aver favorito un mafioso. Aspettiamo ancora", aggiunge il vice segretario Pd.

Amministrative Sicilia: centrodestra poco compatto, possibile una vittoria del centrosinistra

Intanto, gli schieramenti di centrodestra risultano poco compatti con Ignazio La Russa che ha paventato una "fusione" Lega-FI in chiave anti Meloni. Se fino a un mese fa una vittoria del centrosinistra a Palermo era ancora vista come una "missione impossibile", oggi l'impresa sembra più alla portata. Merito del lavoro fatto sui territori, che ha portato a rinsaldare l'asse con un M5s che nell'isola gode ancora di un consenso importante.

Intanto, il Pd ha aperto i colloqui con Giuseppe Conte. Primarie o no, per Letta si riuscirà a decidere insieme. La direzione regionale del Pd "ha approvato il regolamento", ricorda Letta. "Restano ancora alcuni punti aperti, ma in ogni caso il tavolo politico sta operando bene e con spirito costruttivo. A Palermo e Messina, il Pd ha invitato il M5S a presentare una propria candidatura e siamo riusciti a trovare un accordo su due nomi condivisi. E' la linea seguita in questi mesi anche dal Movimento 5 Stelle a indicare che c'è la possibilità di scegliere insieme il candidato presidente della Regione".

Anche il centrodestra non ha ancora le idee chiare sul possibile candidato alla presidenza della Regione Siciliana. Tanto che, a chi le chiede quale sarà il candidato per la Lombardia, Giorgia Meloni ribatte: "Qui non si riesce a parlare di Sicilia, dove si vota fra due mesi, e vogliamo parlare di Lombardia? Una cosa per volta".

Amministrative, in Lombardia indecisione da parte di entrambi gli schieramenti sui candidati

In Lombardia è in alto mare anche il Pd e, con esso, tutto il centrosinistra. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha ribadito a più riprese di non volersi candidare. I nomi che si fanno nel Pd vanno dall'attuale sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, a Carlo Cottarelli. L'auspicio di Letta è che lo spirito di confronto che si è stabilito in Sicilia con i Cinque Stelle possa rivedersi anche in Lombardia, magari con un ulteriore allargamento a +Europa e Azione.

Da Carlo Calenda arriva una timida apertura, ma il leader di Azione ribadisce ancora che con i Cinque Stelle è difficile confrontarsi su cose concrete. "Noi facciamo politica, non plemiche", ribatte Giuseppe Conte da Verona, dove si è recato per sostenere il candidato sindaco Damiano Tommasi.

"Ci crediamo molto, perché è un progetto politico molto serio", dice Conte parlando del tentativo di contrastare l'egemonia del centrodestra nella città di Giulietta e Romeo. Una corsa difficile, quella dell'ex giocatore della Roma, che dovrà vedersela con un peso massimo come l'ex leghista Flavio Tosi, sostenuto anche da Matteo Renzi, e dal candidato di centrodestra Federico Sboarina.

I sondaggi, in ogni caso, sembrano al momento propendere per Tommasi, tanto che Enrico Letta, incontrandolo sabato, ha avuto "la vaga impressione che questa sarà una bella avventura. C'è lo spirito giusto. abbiamo trovato la chiave e il candidato giusto, Damiano Tommasi, al quale diamo un grande incoraggiamento". 

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