Dl ex Ilva, qualcosa si muove. Il governo pone la fiducia alla Camera, verso il via libera definitivo. Furia del M5s - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 14:15

Dl ex Ilva, qualcosa si muove. Il governo pone la fiducia alla Camera, verso il via libera definitivo. Furia del M5s

Donno (M5s): "Il decreto una minaccia per i cittadini di Taranto"

di redazione politica

Dl ex Ilva, il governo pone la fiducia alla Camera

Il governo, per voce del ministro ai Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, ha posto la questione di fiducia nell'Aula della Camera sul dl ex Ilva. Il provvedimento è già stato approvato dal Senato.

Dl ex Ilva, domani voto di fiducia e si punta a chiudere

Domani nell'Aula della Camera sono previste le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sul dl ex Ilva con votazione per appello nominale a partire dalle 12.30. Dalle 16 alle 20, con eventuale prosecuzione, sono previste le ulteriori fasi della fiducia del decreto che si punta a chiudere in giornata. E' quanto emerso dalla conferenza dei capigruppo.

Donno (M5s): "Decreto ex Ilva minaccia per i cittadini di Taranto"

"Il decreto ex Ilva è una minaccia per i cittadini di Taranto e per il territorio. Un provvedimento che avrebbe potuto introdurre soluzioni, così come il Movimento 5 Stelle ha chiesto e per le quali continuiamo a batterci: chiusura delle fonti inquinanti, bonifiche, tutele dei lavoratori, riconversione economica, sociale e culturale. Di fronte a 4mila lavoratori in cassa integrazione, uno stabilimento con impianti sotto sequestro, perdite di circa 100 milioni al mese, il governo sceglie consapevolmente di non agire. Il responsabile di questo fallimento è Adolfo Urso, un ministro che non ha idea di come portare avanti una politica industriale".

Lo dichiara il coordinatore regionale pugliese e deputato del M5S, Leonardo Donno. "A pagarne le spese sono i cittadini: dal 2023 a oggi per Ilva sono stati spesi oltre 1,7 miliardi di euro di soldi pubblici, impiegati per uno stabilimento che sta crollando. L'esecutivo stanzia 200 milioni senza dire - aggiunge - qual è il piano, e come verranno spesi, continua a rinviare, diminuisce le tutele, aumenta i poteri dei commissari. Con questo decreto viene messa una pietra sul futuro di Taranto, e cancellata la speranza di percorrere la strada della decarbonizzazione che il Movimento 5 Stelle aveva avviato nel secondo governo Conte".

"Noi diciamo no all'autorizzazione integrata ambientale che prevede per altri 13 anni solo carbone. Non possiamo accettare che la maggioranza scelga di non tutelare la salute delle persone, il futuro di Taranto, e che venga firmata l'Aia che avrà un impatto pesantissimo sulla salute delle persone e l'ambiente. La gestione del dossier Ilva - conclude Donno - è l'esempio di come il centrodestra stia governando il Paese. Un esecutivo che non ha le capacità, una visione, privo di una strategia che consenta all'Italia di crescere".

Dl economia, Magni: "Sventato blitz notturno contro diritto lavoro"

"Sventato l'ennesimo attacco ai lavoratori e alle lavoratrici. La destra con il favore delle tenebre ha tentato di far approvare l'emendamento Pogliese, presentato e ritirato al decreto ex Ilva, che chiedeva la cancellazione per le grandi aziende, delle violazioni retributive precedenti al 2020. Non bastava l'emendamento della Lega che voleva intervenire sul lavoro in somministrazione, ritirato grazie alla levata di scudi delle opposizioni, peggiorando le tutele e aprendo ancora di più alla precarietà. Un favore alle agenzie interinali attaccando i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. La destra ogni volta prova a smontare, pezzo dopo pezzo, il diritto e le tutele sul lavoro. La destra tenta uno stravolgimento del diritto del lavoro inaccettabile. La destra è contro i lavoratori. Alleanza Verdi e Sinistra continuerà a battersi affinché il lavoro, la sua promozione e valorizzazione, torni al centro della politica e non venga trattato come merce da svendere al ribasso". Lo afferma il senatore di Avs, Tino Magni.