Il rimpasto è il sogno estivo della maggioranza, a riprova che la politica italiana non ha mai pace, nemmeno nella settimana dopo Ferragosto, sapendo che comunque se ne riparlerà dopo le regionali del 20 settembre. Ma bisognerà fare i conti con la "dottrina" Mattarella. Se il rimpasto sarà rilevante allora bisognerà passare per le Camere, attraverso un nuovo voto di fiducia. Condizione invece non richiesta in caso di cambi minimi. Il Quirinale è fuori dalla partita, ma chi vuol avventurarsi in un rimpasto sappia che questo è il percorso, scrive Repubblica, che non da oggi il capo dello Stato ha sempre ritenuto la via maestra.
Palazzi & potere
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