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Politica
Talk in campagna elettorale: Floris "mitraglia" Meloni senza contradditorio
Giorgia Meloni e Giovanni Floris 

Derby Italia-Francia: bene i governi di Draghi e Macron. Male l'informazione schierata dei "talk de' sinistra" 

Nell’eterno derby Italia-Francia, in attesa di poter sfidare i Bleus di Deschamps con una Nazionale giovane e più competitiva, nel teatrino politico-frequentato a Roma, come a Parigi, da pochi spettatori-elettori-sta meglio il bel Paese.

Che può contare su un premier, Mario Draghi, autorevole e apprezzato, all’estero, non meno di Emmanuel Macron. E la leader dell’opposizione al “governo dei migliori”, in Italia, è una giovane e  abile signora romana di 45 anni, Giorgia Meloni, a cui gli avversari, battuti nelle gabine, non trovano di meglio che rinfacciare la ormai remota militanza nel Fronte della Gioventù, di almirantiana memoria.

Mentre, a Parigi, il principale avversario del Presidente è Jean-Luc Mélenchon, 71 anni, che guida Nupes, una variegata macchina da guerra. E che denuncia presunti brogli nel primo turno delle legislative, vinte dal Presidente per 21 mila voti.

È sorprendente che in un Paese evoluto, come la Francia, il competitor dell’inquilino dell’Eliseo sia un tribuno incendiario, che la prima ministra, Elisabeth Borne, ha definito “il primo bugiardone, perché gonfia i risultati del suo schieramento”.

Il programma di Jean-Luc Mélenchon si unisce a quello dell'estrema destra", ha osservato la giovane ministra per la Transizione ecologica, Amélie de Montchalin, 37 anni, di Lione.

“Fondamentalmente, ciò che Mélenchon e i candidati di Nupes stanno cercando-ha aggiunto la sostenitrice di Macron- non è il potere, ma è indebolire le nostre istituzioni, è l'anarchia". Invitando alla mobilitazione “repubblicana” anche i partiti di centro, de Montchalin ha chiesto agli elettori di considerare il secondo turno delle elezioni legislative come un “referendum per l'Europa e contro la disobbedienza”. 

Informazione molto più schierata, nel bel Paese, rispetto a quella francese. Ieri, su “La 7”, Giovannino Floris, il conduttore  bersaniano, ha lasciato che l’eterno Dc, oggi draghiano, nonno Tabacci, il “giovin” Letta e un’attempata scrittrice, Ginevra Bompiani, 83 anni, insultassero Matteo Salvini e Giorgia Meloni, senza contraddittorio, dando a loro di “nazisti” e “buffoni”! La campagna elettorale è già cominciata, la dignità di molti politici e giornalisti è già finita! O no?  

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