Cronache
I'm not gay, il reality omofobo della tv russa fa infuriare la comunità Lgbtq+

"Questo reality è assurdo e va fermato immediatamente. E' impensabile che in un Paese in guerra si permetta di mandare in onda una tale oscenità"
In streaming su YouTube lo show che fa discutere
Come se non bastasse la guerra, la Russia mostra e sottolinea fiera il lato omofodo della nazione. Tutto questo, lo fa attraverso il reality presentatao dal parlamentare Vitaly Milonov "I'm not gay", già noto per le sue posizioni anti Lgbtq+. In sostanza, nel programma i concorrenti sono tutti maschi e devono provare la loro eterosessualità per non essere eliminati.
Questo assurdo gioco omofobo, dove gli uomini ritenuti omosessuali sono messi alla porta, va in onda su Youtube e sta inasprendo sempre di più la comunità Lgbtq+ internazionale. Dal canto suo il politico russo, Milonov, ha sempre rimarcato la sua posizione omofobica e apertamente anti-Lgbtq. Perfino qualche tempo fa propose di confinare i gay e sterilizzarli, come si fa con i gatti. Soprattutto, nella promo del programma c'è una voce fuori campo, che definisce gli omossessuali russi come i McDonald qui da noi, pochi e poco usati.
La scrittice Melanie Francesca, in merito alla messa in onda del reality, commenta: "Questo reality è assurdo e va fermato immediatamente. Mentre, alle porte dell'Europa bussano orde di migranti perchè questo è il paradiso del diritto, della democrazia, dove si lotta per essere uguali e affermare i diritti è impensabile, che in un Paese in guerra si permetta di mandare in onda una tale oscenità".
Purtroppo, questo format sposa in pieno la linea governativa della Federazione russa, dove non sono ammesse le nozze gay e le unioni civili. La Duma, nel 2013, ha approvato una legge contro la propaganda Lgbtq+, sostiene con questa di proteggere i minori dalle informazioni che promuovono la negazione dei diritti tradizionali della famiglia. In sostanza, è vietato parlare di omossessualità nelle scuole, non si puòmanifestare per chiedere diritti legati all’orientamento sessuale. Poco tempo fa, due tribunali russi hanno sanzionato Facebook e TikTok proprio per aver diffuso contenuti Lgbtq+.