Omicidio Tarquinia, collega di Angeletti: "Coi ragazzi era più di un docente"
Il professore Barghini conosceva personalmente Dario Angeletti: "Dario era molto disponibile, c'era sempre per tutti. Siamo sconvolti"
Omicidio Tarquinia, Angeletti era un'ottima persona, tra i colleghi. C'è chi come il professore Barghini lo conosceva personalmente: "Dario era un amico. Ciò che colpiva di lui era la sua estrema disponibilità"
Il docente trovato cadavere nella sua auto a Tarquinia (Viterbo) lo scorso 7 dicembre, Dario Angeletti, professore di Ecologia presso il Dipartimento di Scienze biologiche ed ecologiche dell'Università della Tuscia, viene descritto anche dai colleghi, come già nelle parole del sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi, come "un'ottima persona, un uomo perbene". Affaritaliani.it ne ha parlato con il professore Paolo Barghini, non solo collega di Dipartimento di Angeletti ma anche amico.
"Io lo conoscevo personalmente", ci racconta Barghini. "Eravamo amici. Quello che colpiva di Dario è che era questa persona estremamente disponibile, sia con i colleghi sia soprattutto con i ragazzi, gli studenti. Con loro aveva un rapporto che andava al di là del rapporto che c'è tra docenti e studenti". "Non ce lo spieghiamo come sia potuta accadere una cosa del genere, è incomprensibile e totalmente inaspettato".
Angeletti viveva in campagna con la moglie e i due figli... "Sì, aveva due figli, ma che io sappia la situazione famigliare era tranquilla. Ma sulla sua vita privata manteneva un certo riserbo". Tra gli studenti o tra i docenti c'era qualcuno che frequentava di più? "Che io sappia assolutamente no. Per quel che mi risulta era disponibile con tutti, ma non c'era alcun rapporto privilegiato con nessuno". Si ricorda qualcuno degli ex collaboratori del Centro Ittiogenico dove lavorava il professore? "Angeletti ha lavorato, in quanto docente ricercatore dell'Unitus, in questo centro fino al giorno della sua morte, ma sugli ex colleghi non so dirle". Per concludere professor Barghini... "Vorrei porgere le mie condoglianze alla famiglia".
Omicidio Dario Angeletti
Dario Angeletti, 50 anni, è stato trovato morto all'interno della sua Volvo, parcheggiata nell'area di sosta vicino alla Riserva delle Saline, ferito da un colpo di pistola alla tempia, con la cintura di sicurezza ancora allacciata. Ad accorgersi del corpo un passante. Nell'area del parcheggio tre telecamere, che hanno quindi ripreso l'omicidio, sebbene a una distanza di circa 100 metri, le cui immagini sono ora al vaglio degli inquirenti. Non è stata ancora trovata l'arma del delitto. Si attende l'esito dell'esame autoptico per stabilire la causa della morte, e per collegare o meno a essa il bossolo trovato a pochi metri dall'auto. Angeletti era da tutti conosciuto come una persona perbene, un uomo stimato, impegnato non solo nel mondo accademico, biologo marino e docente dell'università della Tuscia (era entrato nella comunità dell'Unitus nel 1998, da giovane biologo neolaureato) ma anche in progetti ambientali nella cittadina della Tuscia, dove viveva e lavorava.
Omicidio Angeletti, fermato un uomo: un ex collega
Intanto proseguono le indagini degli investigatori, coordinati dalla Procura di Civitavecchia, che ha aperto un fascicolo per omicidio. Nelle scorse ore è stato fermato un uomo, sospettato di essere l'autore dell'omicidio del professore Angeletti. Si tratterebbe di un ex collega dell'Unitus, Claudio Cesaris, 68 anni, che in passato avrebbe lavorato con Angeletti nel Centro ittiogenico sperimentale alle Saline di Tarquinia, sito a poche centinaia di metri dal parcheggio dell'omicidio. L’uomo durante l’interrogatorio da testimone ha accusato un malore ed è stato accompagnato dalle forze dell'ordine all’ospedale Belcolle di Viterbo. Attualmente è ancora lì, piantonato dai militari. La sua abitazione a San Martino al Cimino è stata sottoposta a sequestro penale.
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