Palermo, giudice sequestra beni alla mafia. Comune gli chiede 260 mila€ di Imu
Vicenda surreale per il giudice Salvatore Di Vitale: "Pensavo di essere su Scherzi a parte"
Sequestra beni alla mafia, il Comune di Palermo gli manda l'Imu da pagare
Un giudice sequestra dei beni alla mafia. E ora il Comune di Palermo gli chiede di pagare l'Imu. Succede anche questo in Italia. Protagonista della vicenda surreale Salvatore Di Vitale, presidente in pensione del tribunale, che come racconta Repubblica quando ha avuto la notizia ha pensato a una burla. "Credevo di essere su “Scherzi a parte”. Ho pure sospettato un pesce d’aprile", dice al quotidiano, che però spiega come in realtà si trattasse di una clamorosa e assurda realtà.
"A Di Vitale l’amministrazione cittadina ha inviato, il 24 marzo scorso, una notifica chiedendogli di pagare 261.929,08 euro. A tanto ammonterebbe l’Imu (acronimo di imposta municipale propria) per 501 immobili che il tribunale ha sequestrato o confiscato alla mafia. La richiesta di riscossione riguarda il 2016 quando Di Vitale era ancora in carica", scrive Repubblica.
Ma come spiega Di Vitale "quei beni, come è noto, non possono essere tassati ma c’è di più: la notifica è stata inviata a me come contribuente privato e se non provvedessi al pagamento entro 60 giorni, il Comune potrebbe avviare gli atti per la riscossione. Una situazione assurda. Perciò ho pensato a uno scherzo". Come spiega Repubblica, "Di Vitale è stato costretto a presentare un ricorso in autotutela e ha scritto all’amministrazione municipale nella speranza che qualche burocrate si rendesse conto dell’errore".
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