Economia
Guerra Russia Ucraina, energia e difesa: l'Ue studia il lancio di Eurobond

Rumors: secondo l'agenzia di stampa Bloomberg Bruxelles starebbe valutando il lancio di titoli di stato comunitari per affrontare la crisi economica
Guerra Russia Ucraina, l'Ue valuta il lancio di "eurobond" per mitigare le spese militari ed energetiche
Un'Europa unita per fronteggiare la crisi ucraina: l'unione starebbe preparando a lanciare bond "su vasta scala" per finanziare le spese dell'energia e della difesa. Lo scrive l'agenzia di stampa Bloomberg riportando fonti riservate secondo le quali i tecnici sono al lavoro per mettere a punto un piano da presentare dopo il prossimo summit di Versailles in programma per il 10-11 marzo. Ancora da decidere l'importo e la struttura dell'operazione.
La notizia ha fatto subito scattare in rialzo le principali Borse europee: Milano (Ftse Mib +3,15%) è la migliore, seguita da Madrid (+2,76%), Parigi (+2,32%), Francoforte (+1,56%) e Londra (+0,56%), che essendo fuori dall'Ue non è interessata dall'iniziativa. Girano nel contempo al rialzo anche i futures Usa, mentre tra i settori favoriti dalla notizia ci sono le banche con Unicredit (+6,46%), Bnp (+5,42%) e SocGen (+4,72%).
Il caro energia preoccupa anche il fronte politico. Per il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, "dobbiamo costruire un sistema finanziato dal debito comune europeo. In Europa Serve un Energy Recovery Fund. Occorre redistribuire i contraccolpi economici di questa crisi energetica", ha dichiarato il pentestellato intervenendo a Mattino Cinque su Canale 5.
"Possiamo aumentare l'intensità di estrazione di gas dai giacimenti esistenti, ma le risorse finanziare devono essere utilizzate per gli impianti rinnovabili, non per nuovi giacimenti di gas. Non possiamo dire che il problema dell'autonomia si risolve con nuove trivellazioni". Per il pentestellato l'energia verde è infatti l'unica via possibile da seguire: "In Europa dobbiamo costruire un sistema finanziario sul debito comune europeo, dobbiamo diversificare il piano energetico per renderci autonomi. Il pilastro è investire da subito sulle fonti rinnovabili che sono la nostra salvezza".
Il leader 5S Conte ha poi chiarito che "se c'è qualcuno che pensa che la crisi energetica si risolve con le trivellazioni nel Mar Adriatico sbaglia, su questo non cambiamo idea, se ci sono delle concessioni già esistenti si possono aumentare le estrazioni ma non dobbiamo prendere in giro gli italiani dicendo che dobbiamo fare nuovi buchi nel mar Adriatico".
Guerra Russia Ucraina, Cingolani: "In 24-30 mesi saremo indipendenti dalla Russia"
Sulla stessa scia anche il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che intervistato dal Tg1 ha affermato: "Per ridurre la dipendenza dal gas russo abbiamo bisogno di differenziare e incrementare tutte le altre fonti energetiche, risparmiare migliorando l'efficienza di sistema. Per metà anno circa la metà del gas russo sarà sostituito da altre fonti".
"Mi spiace parlare di denaro e di situazioni che interessano il benessere di noi cittadini dei paesi piu' ricchi in un momento come questo. Ma per rispondere faccio presente che in questo momento il gas si vende a oltre 300 euro per megawattora e questo gas che continua a fluire e che noi acquistiamo in Europa per le nostre industrie, il nostro riscaldamento, la nostra elettricita' frutta ai russi quasi un miliardo di euro al giorno; quindi non sono sicuro che loro vogliano chiudere i rubinetti".
Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha risposto anche ad Agora' Extra sul tema rischio riserve e stoccaggi. "Come ho detto dovremo essere piu' rapidi possibile nel diventare autonomi rispetto a questa fornitura" ma "se dovesse, per qualche motivo, essere interrotta completamente la fornitura di gas dalla Russia le nostre riserve attuali e il piano di contingenza di emergenza che abbiamo fatto ci darebbero comunque un tempo sufficientemente lungo per arrivare alla stagione buona. Abbiamo ancora un po' di stoccaggio, abbiamo altre situazioni che possono essere messe in funzione. Come ho detto ad aprile dovremmo avere fra i 15 e 16 miliardi di metri cubi, meta' di quel gas da altre fonti, il che vuol dire che di fatto non dovremo fermare nulla".
"Noi importiamo dalla Russia ogni anno circa 29 miliardi di metri cubi di gas, poco piu' del 40%. Questi vanno sostituiti. Abbiamo fatto un'operazione estremamente anticipata e rapida ed entro la primavera inoltrata circa 15-16 miliardi di metri cubi saranno rimpiazzati da altri fornitori", ha spiegato il ministro. "Stiamo lavorando con impianti nuovi, rigassificazione e contratti a lungo termine, rinforzo delle nostre infrastrutture e ragionevolmente in 24-30 mesi dovrebbero consentirci di essere completamente indipendente", ha rivelato Cingolani.