Economia
Orban si smarca dalle nuove sanzioni Usa-Ue: "Gas russo? Firmato un contratto"

Il premier ungherese sulla contromossa di Putin: "La realtà è che abbiamo firmato un contratto lo scorso ottobre per 15 anni di forniture: siamo tranquilli"
Guerra Russia Ucraina, su gas e petrolio Putin accetta solo rubli. Ma Orban gela le preoccupazioni: "Abbiamo un contratto per 15 anni"
Il premier ungherese Viktor Orban risponde alla contromossa di Putin di accettare solo rubli per il pagamento di gas e petrolio, senza particolare allarmismi. "L'Europa è vero dipende dal gas russo, ma la verità è che noi abbiamo firmato con la Russia un contratto per 15 anni di forniture, siamo tranquilli".
"A Bruxelles, in attesa del summit dei capi di stato e di governo, il premier ungherese parla dell'annuncio fatto dal capo del Cremlino di volere che le forniture di energia vengano pagate in moneta russa e del problema di trovare unità in Europa sul fronte delle sanzioni a Mosca.
Viktor Orban e' rilassato, siede al tavolo di un ristorante del centro storico di Bruxelles. E' un habitue', quando e' nella capitale belga, non manca mai. Camicia bianca, senza cravatta, abito scuro. Siede al centro del tavolo e anche mentre cena e' nella posizione di chi gli ordini li da' e non li prende. Intorno a lui, otto uomini, due in cravatta, gli altri casual come il capo.
Orban ha le braccia incrociate. Il cameriere si rivolge sempre a lui per primo, ma quando si tratta di ordinare il premier ungherese lascia il posto agli altri e scherza "sono troppo vecchio". Quando arriva il suo turno, chiede ostriche, "le migliori", il perlage dello champagne e' gia' nei calici. A tavola si parla, qualche risata, ma e' chiara la tensione sul vertice Nato e il Consiglio europeo, non ci sono solo scambi verbali, occhiate, a un certo punto nelle mani di Orban spuntano dei fogli, probabilmente e' la bozza del suo intervento per il summit dei capi di Stato e di governo.
E' il momento di parlarci, anche a costo di essere rimbalzati dalle guardie del corpo che sono a 50 centimetri dal nostro tavolo (sono loro, dalla manica di uno degli agenti spunta un microfono, non e' proprio James Bond), ma bisogna pur provarci. Perche' l'Ungheria e' un paese importante nel contesto dello scenario di guerra, Orban e' un leader solido, non ha problemi di consenso, come invece hanno altri alle prese con turni elettorali, vedere Macron e Biden. Puo' darci la risposta che svela il problema, lo dipinge, lo chiarisce, lo complica.
Ci avviciniamo, Orban si alza dal tavolo, e' il momento giusto, presentazione veloce, stretta di mano, prima domanda secca: "Signor primo ministro, lei e' d'accordo con la linea di Joe Biden sulle sanzioni?". Alza gli occhi al cielo, sospira, scuote la testa e sentenzia: "E' una strada difficile da percorrere". Lo e', soprattutto perche' in Europa serve l'unanimita' che fino a stasera non c'e' e l'Ungheria ha gia' fatto sapere che sull'energia non se ne parla ("il consenso europeo non sara' certamente possibile", ha anticipato nei giorni scorsi il ministro degli Esteri Pe'ter Szijja'rto').
Orban la vede cosi': "L'Europa dipende dal gas russo". Assist per la seconda domanda: lei pagherebbe il gas in rubli? Qui Orban stende sul pavimento un sorriso e fa una battuta: "Siamo pieni di rubli". La realta', ricorda, e' che "abbiamo firmato un contratto con la Russia lo scorso ottobre per 15 anni di forniture, noi siamo tranquilli".
Terzo assist, perfetto per fare tappa a Berlino: i problemi sono forse della Germania? Orban qui non si sbilancia, ma lascia andare un "probabile". Tolte dal tavolo per stasera le sanzioni sul gas russo, cosa si aspetta dal vertice Ue? Il premier tira un sospiro, lungo, lo sguardo di Orban cerca un orizzonte: "Speriamo di non creare altri problemi". E' una notte mite a Bruxelles, a pochi chilometri da qui, tuonano i cannoni".
Articolo a cura di di Mario Sechi e Rita Lofano- Agi