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Esteri
Guerra Ucraina, Draghi da Biden. "Putin voleva dividerci, ma ha fallito"

Biden a Draghi, amico e grande alleato

"Lei e' un buon amico e grande alleato": lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, rivolgendosi al premier italiano, Mario Draghi, nello Studio Ovale della Casa Bianca.

Biden a Draghi, Lei e' riuscito a unire Nato e Ue

"C'e' una cosa che appezzo: il suo sforzo di unire la Nato e l'Ue". Lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, ricevendo alla Casa Bianca il presidente del Consiglio, Mario Draghi. "Era difficile credere che andassero di pari passo -ha continuato- era piu' probabile che si sarebbero divise ma lei e' riuscita a farli andare di pari passo".

Draghi a Biden, Italia e Usa ancora piu' unite da guerra

"Le nostre nazioni sono unite in modo forte e la guerra in Ucraina le ha ulteriormente rafforzato l'unione", ha detto Mario Draghi a colloquio con il presidente Usa Joe Biden alla Casa Bianca.

Draghi: in Ue cambiamento drastico, contiamo su sostegno Usa

"Quello che sta succedendo in Ucraina ha portato un drastico cambiamento in Europa e ora so che possiamo contare sul vostro sostegno come un sincero amico della Ue e dell'Italia". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi durante il faccia a faccia con il presidente Usa Joe Biden, parlando del conflitto ucraino. 

 Draghi a Biden: "In Europa e Italia vogliamo fine «macelleria»"

Draghi da Biden: "Putin pensava di dividerci, ma ha fallito"

"Putin pensava di dividerci ma non ci e' riuscito": lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, rivolgendosi al premier italiano, Mario Draghi, nello Studio Ovale della Casa Bianca. "Una Ue piu' forte e' anche nell'interesse degli Stati Uniti", ha poi osservato Biden, aggiungendo: "C'e' una cosa che appezzo di Lei: il suo sforzo di unire la Nato e l'Ue e ci e' riuscito". "Era difficile credere che andassero di pari passo - ha continuato -, era piu' probabile che si sarebbero divise ma Lei e' riuscito a farli andare di pari passo". "La cooperazione puo' avere costi molto alti", ha tuttavia avvertito il presidente Usa sottolineando che la "cooperazione dell'Italia e' fondamentale".

Ucraina, Draghi, a Biden: "Ogni canale per cessate fuoco e negoziati credibili"

"Dobbiamo utilizzare ogni canale per la pace, diretto e indiretto, per un cessate il fuoco e l'avvio di negoziati credibili", le parole del premier italiano alla Casa Bianca nel suo colloquio con Joe Biden.

Biden riceve Draghi nello studio Ovale alla Casa Bianca

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha accolto il premier Mario Draghi nello studio Ovale della Casa Bianca, a Washington.

Janet Yellen presente al bilaterale tra Biden e Draghi

C'è anche la segretaria al Tesoro Janet Yellen nella delegazione che accompagna il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nell'incontro alla Casa Bianca con il premier Mario Draghi. Ci sono poi Jon Finer, assistente del presidente e primo vice consigliere per la sicurezza nazionale americana, Wendy Sherman, vice segretario di Stato, Thomas Smitham, incaricato d'affari all'ambasciata americana a Roma, Karen Donfried, assistente del segretario di Stato per agli Affari europei ed euroasiatici, Amanda Sloat, direttore per l'Europa del Consiglio per la sicurezza nazionale, e Joanna Pritchett, direttore per gli affari dell'Ue del Consiglio di sicurezza. All'incontro Draghi è accompagnato dall'ambasciatrice italiana a Washington, Mariangela Zappia, Antonio Funiciello, capo di gabinetto, Luigi Mattiolo, consigliere diplomatico, Luigi De Leverano, consigliere militare, Francesco Giavazzi, consigliere economico, Paola Ansuini, portavoce, e Ferdinando Giuliano, consigliere per l'informazione.

Draghi a rapporto da Biden: promette più armi a Kiev e più militari italiani in Est Europa

Mister Draghi goes to Washington. E ci va con il biglietto da visita bello in vista da recapitare direttamente tra le mani di Joe Biden. Il premier italiano, in procinto di essere ricevuto alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti, ha ottime credenziali da mostrare al leader a stelle e strisce: sterzata decisa sul tradizionale sentiero euroatlantico dopo le sbandate sinorusse del primo governo Conte, posizione netta sul gas russo e sulle armi all'Ucraina. Con pronti due nuovi cadeaux: il sì all'embargo e l'impegno dell'Italia a schierare altri soldati al confine Est della Nato.

Il numero delle nuove truppe che saranno dislocate sul fianco orientale dell'Alleanza Atlantica non è ancora chiaro, ma è già chiaro che verranno dislocate in tempi brevi, anzi brevissimi. E si aggiungeranno a quelle già presenti tra Baltico, Scandinavia ed Europa orientale. In particolare Lettonia, Islanda e Romania. All'elenco si aggiungeranno due nuovi contingenti in Bulgaria e Ungheria, due paesi molto diversi ma che hanno in comune una vicinanza geografica con il fianco est dell'Europa e dell'Alleanza.

Non solo. Oltre alle armi già spedite a Kiev, Draghi è pronto ad ampliarne lo spettro, inserendo tra il pacchetto di aiuti militari per l'Ucraina anche "dispositivi in grado di neutralizzare" le postazioni dalle quali la Russia bombarda città e popolazione. Ma attenzione anche a sistemi anti-drone, missili terra-aria e altri strumenti di guerra elettronica che potrebbero essere inseriti negli invii a Kiev.

Per Draghi possibile il "premio" del ruolo di leader della Nato

La Casa Bianca apprezza la mano ferma di Draghi, nonostante le spinte contrapposte di M5s e Lega, ma anche da parte del Pd, di rivedere e attenuare la propria linea sul conflitto e il muro contro muro dipomatico con Mosca. Tanto che, già da tempo, si parla di un "premio" alla fedeltà mostrata da Draghi. In particolare, si pensa al ruolo di segretario della Nato che diventerà vacante nel 2023 dopo la scadenza della proroga del norvegese Jens Stoltenberg.

Una proroga che ha fatto il gioco di Draghi e arrivata esattamente in successione alla delusione del Quirinale. Il piano B di SuperMario sarebbe infatti quello di approdare all'Alleanza Atlantica dopo aver concluso il mandato a Palazzo Chigi. E il rapporto privilegiato con Biden potrevve favorirlo. Un rapporto privilegiato ma che non dovrebbe consentire una conferenza stampa congiunta al termine dell'incontro, richiesta che sarebbe stata dribblata dallo staff del presidente americano.

L'agenda dell'incontro sarà dominata dalla guerra in Ucraina, dalle armi e dalla partita energetica, ma include anche i temi della sicurezza digitale, alimentare e del cambiamento climatico. Ma è ovvio che proprio la postura da tenere nei confronti della Russia sarà al centro delle discussioni, che da più parti si chiede possano essere più franche e meno appiattite sulle esigenze americane.

Ma intanto crescono le perplessità sulla linea di Biden sulla guerra in Ucraina

Sia in Italia sia in Europa stanno infatti crescendo le perplessità su una linea ritenuta troppo aggressiva portata avanti dalla Casa Bianca. La sensazione è che gli Usa non vogliano arrivare alla pace troppo presto ma che vogliano prima battere (direttamente o indirettamente) la Russia. "Umiliarla", come detto dal presidente francese Emmanuel Macron il quale chiede invece moderazione e un certo grado di diplomazia. 

Il 9 maggio, celeberrimo Giorno della Vittoria per Mosca, è stato esemplificativo in tal senso. Le dichiarazioni di Putin dalla Piazza Rossa sono state meno dure del previsto. Come sottolineato da molti analisti, la parte più interessante del discorso dello zar è stata quella non pronunciata. Niente dichiarazione di guerra formale, niente estensione dell'impegno sul campo, niente mobilitazione generale. Insomma, l'escalation non c'è stata nonostante i tanti timori.

Forse per il tentativo di Mosca di riaprire un canale di dialogo preso atto delle batoste subite sul campo, oppure più una necessità interna di Putin per non toccare tasti sensibili e nervi scoperti in una giornata servita anche a rendere omaggio alle vittime russe del conflitto. Certo, gli attacchi a Nato e Usa sono stati fortissimi ma la minaccia nucleare non è stata citata. Un discorso "moderato" come definito da vari osservatori tra cui il direttore di Limes Lucio Caracciolo.

A tutto ciò, però, Biden ha risposto in serata approvando l'invio di un nuovo pacchetto di armi. Normale, per la tutela difensiva di Kiev di fronte all'aggressione russa, ma è la retorica che fa storcere il naso a qualcuno. La retorica sulla vittoria e sulla Russia che deve cadere. Rinvigorita dallo stesso Zelensky, il quale in serata ha dichiarato: "Sono riconoscente al presidente degli Stati Uniti e al popolo americano per aver supportato l'Ucraina nella lotta per la nostro libertà e per il nostro futuro. La firma odierna della legge sul Lend-Lease è un passo storico. Sono convinto che vinceremo di nuovo insieme. E difenderemo la democrazia in Ucraina. E in Europa. Come 77 anni fa". 

Un clima che non piace a diversi europei. In primis Macron, il quale ha parlato della necessità di non umiliare Mosca e lasciare aperto un canale diplomatico, superando tra l'altro l'ostacolo dell'unanimità nelle decisioni della Ue. "Quando la pace tornerà sul territorio europeo dovremo costruire nuovi equilibri di sicurezza, evitando di cedere alla tentazione dell’umiliazione e dello spirito di vendetta", ha detto il presidente francese, mandato un segnale indiretto anche a Biden e allo stesso Draghi in viaggio per Washington.

Linea molto simile a quella di Olaf Scholz, il cancelliere tedesco che ieri ha avuto un confronto con il presidente cinese Xi Jinping in cui si è parlato di cooperazione commerciale e diplomatica per evitare un'estensione del conflitto. Draghi è chiamato a raccogliere gli inviti alla mediazione arrivati dai partner europei e sottoporli al Big Brother americano.

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