Esteri
La Germania ha paura di Putin. Paga il gas in rubli attraverso Gazprombank
Scholz si conferma l'anello debole tra i leader della Nato. Il cancelliere teme la chiusura dei rubinetti e asseconda le richieste russe
Guerra Russia Ucraina, la Germania sempre più sulla difensiva
La guerra in Ucraina continua non solo sul terreno ma anche per via diplomatica. La decisione improvvisa presa da Putin ha scosso l'Unione Europea. Lo Zar con un solo giorno di preavviso ha chiuso i rubinetti del gas a Polonia e Bulgaria e minacciato di fare lo stesso con gli altri Stati che non pagheranno in rubli. Sul fronte Ue le reazioni sono state molto diverse, il ministro degli Esteri italiano Di Maio ha sfidato la Russia: "Noi paghiamo in Euro e il gas ci arriva lo stesso", ma uno dei Paesi chiave dell'Alleanza Nato ha preso un'altra clamorosa decisione, si tratta della Germania. La società energetica tedesca, Uniper, pagherà il gas russo attraverso una banca russa e non più attraverso una banca con sede in Europa. Lo riferisce il quotidiano Rheinische Post. "Il nostro piano è quello di fare i nostri pagamenti in euro su un conto in Russia", ha detto il quotidiano citando un portavoce della società. Anche se la Russia ha richiesto pagamenti in rubli per il suo gas, il sistema di pagamenti che ha proposto prevede l'uso di conti presso Gazprombank, che convertirebbe i pagamenti effettuati in euro o dollari in rubli.
Questo offre un margine di manovra che alcuni paesi potrebbero cercare di usare per continuare a comprare il gas russo senza incappare nel sistema di sanzioni occidentali. Il governo di Kiev, intanto, considera con preoccupazione l'aumento delle attività russe, definite "provocazioni" in Transnistria, la regione filorussa della Moldavia, che potrebbe aprire un nuovo fronte a sud-ovest dell'Ucraina. Come ha detto parlando alla tv ucraina il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podoliak, "Abbiamo sempre considerato la Transnistria come un trampolino di lancio da cui potrebbero esserci dei rischi per noi, per le regioni di Odessa e Vinnycja". Secondo Podoliak, l'aumento dell'attività militare in quella regione è una provocazione per l'Ucraina.