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Irma Vitovska, star ucraina di "Koza Nostra": "Aiutateci a vincere la guerra"

“Ho speranza che vinceremo questa guerra, prego tutti di non stancarvi di darci il vostro aiuto e la vostra vicinanza". L’attrice ucraina Irma Vitovska a Roma per promuovere “Koza Nostra” il film che uscirà nelle sale il 19 maggio parla del conflitto


“Grazie di avermi invitata, ma non volevo lasciare l’Ucraina dove mi occupo di far partire le famiglie e soprattutto i bambini dalle zone pericolose verso i paesi che li ospitano come l’Italia. Ho accettato di venire con la promessa che ritornerò al più presto per l’Ucraina”. Così Irma Irma Vitovska, attrice, produttrice, figura pubblica in Ucraina per il suo impegno sociale esprime, ai giornalisti presenti alla conferenza stampa romana del film “Koza Nostra” diretto da Giovanni Dota che uscirà nelle nostre sale il 19 maggio, il suo impegno per il suo popolo e la sua Patria.

Irma è una star famosa in tutti i paesi dell’est, vincitrice di molti premi fra cui il National Golden Dziga Cinema Awards, migliore attrice del National Film Critics Award – Kinokolo (migliore attrice del 2018 e 2019 per i film «Brama» e «Moi Dumky Tykhi»), «Golden Duke» all'Odessa International Film Festival 2019 per il miglior lavoro di recitazione nel film «Moi Dumky Tykhi» diretto da Antonio Lukich. E’ stata la prima vincitrice del premio Women in art di HeForShe nella categoria «Teatro e cinema», creato dall'ONU e dall'Istituto ucraino. In questo film italiano coprodotto con l’Ucraina l’attrice è la protagonista di una commedia gangster dove interpreta il ruolo di Vlada Koza, una matura donna ucraina, invadente e premurosa, che diventata nonna per la prima volta, molla tutto e raggiunge sua figlia in Italia piombandole in casa senza preavviso. La ragazza non apprezza le attenzioni asfissianti della madre, così, la mette alla porta, senza tante remore. Vlada si ritrova, sola e senza un soldo, nell’entroterra siciliano.

Un inaspettato incidente d’auto la trasforma nell’improbabile governante di Don Fredo, capo clan dei Laganà, una disfunzionale famiglia mafiosa che lotta per non essere eliminata. Vlada è una Mary Poppins sui generis, con simpatia e buon senso cerca ricomporre i legami all’interno di questa bizzarra famiglia. Giacca azzurra come i suoi occhi e maglietta nera con la scritta “#Stand with Ukraine” Irma ha un carisma da vendere tanto che il regista afferma: “Quando ho incontrato Irma ho capito che era l’ariete di questo film, lo strumento con il quale sfondare tutte le porte.”

E’ vero che in Ucraina la chiamano la regina della tragicommedia?

Si, per questo ringrazio il regista per avermi dato la possibilità di recitare in un genere che è il mio preferito, che unisce commedia e tragedia. Come nella vita ai funerali, a volte, c’è un po’ di umorismo e ai matrimoni c’è un po’ di dramma: questa è la vita vera che coinvolge lo spettatore.

Come ha accolto la proposta di recitare in questo film?

All’inizio ero spaventata dall’idea di dover imparare una nuova lingua. Alla prima lettura della sceneggiatura ero molto nervosa perché ridevano della mia pronuncia, di come leggevo le battute in italiano. Poi ho avuto un supporto ma ho chiesto che se gireremo un altro film insieme lo faremo in Ucraina così riderò anche io loro!

Il suo è un ruolo materno, accudente, come le classica mamma italiana…..

Mi sono immedesimata subito nel ruolo. Le mamme ucraine hanno molto in comune con quelle italiane: sono spesso eccessivamente presenti nella vita dei figli ma assolutamente indispensabili per la tenuta delle famiglie.

Per girare il film è stata molto in Italia…

Si, a causa della pandemia che ha dilatato i tempi delle riprese. Questa lunga permanenza nel vostro Paese mi ha permesso di osservare di più il popolo italiano ed innamorarmi di lui. Ho fatto molta amicizia con tutto il cast, creare un affetto con tutti il cast vuol dire che all’ottanta per cento il film sarà un successo. Anche fuori dal set c’era molta armonia.

Come la guerra ha cambiato la sua vita?

La guerra ha rovinato molti progetti anche quelli più recenti. Quest’anno avrei dovuto girare e presentare 5 film, fra questi anche Koza Nostra che avrebbe dovuto uscire nel sale ucraine in autunno. Sono sempre vicino al popolo ucraino perché le persone famose hanno un grande carisma e sono molto seguite dalla gente. E’ importante tenere alta la voce degli intellettuali per dare speranza; così anche i mie colleghi che sono partiti in USA o in Europa sono rimasti in contatto e parlano della situazione nel loro Paese. Molti hanno cercato di rimanere in Ucraina per passare le informazioni giuste, stare vicino al popolo che oggi può che mai ha bisogno de nostro supporto. Tanti civili a causa della guerra hanno dovuto cambiare mestiere, così anche attori e registi sono andati a combattere.

Cosa ne pensa di questo conflitto?

In realtà la guerra in Ucraina è cominciata nel 2014 solo che all’inizio era circoscritta a pochi territori come il Donbass. Da quando è cominciata la guerra totale su tutto il territorio ucraino il nostro Presidente ha avuto scambi con i governi di altri Paesi. Non avevamo mai ascoltato il nostro presidente con così tanta apprensione e speranza. Vedendo che molti Paesi ci stanno aiutando e stanno dalla nostra parte, ci fa credere che si può vincere questa guerra, che c’è speranza. Ogni giorno vediamo quanto aiuti umanitari arrivano per sostenere la nostra gente e portarla al sicuro. Pochi giorni fa l’Italia ci ha regalato due ambulanze ospedale dove possiamo operare i feriti. Credo che tutto si risolverà e prego tutti di non stancarvi di darci il vostro aiuto e la vostra vicinanza.

Lei è molto ottimista…

Si, è l’ottimismo storico del popolo ucraino, dai tempi dei cosacchi abbiamo sempre avuto la forza di affrontare ogni tragedia con speranza e combattere con ogni mezzo. Pensi che, al posto dei caschi che non avevamo mettevamo le pentole per proteggerci. Cerchiamo di vincere contro le tragedie anche con un sorriso. Quando ci sono rischi dobbiamo scherzare ed affrontarli con speranza.

Siete un popolo tradizionalmente resistente...

Abbiamo subito molte invasioni: 300 anni di impero russo, poi l’ Unione sovietica. l’Ucraina è stata spesso sotto dittatura ma ogni volta ci siamo ribellati per uscirne fuori, per salvaguardare la nostra cultura e la nostra indipendenza. L’ Ucraina si sente più vicina all’Europa e ai suoi valori democratici. Siamo un popolo molto individualista e lotteremo sempre per difendere la nostra terra e la nostra indipendenza.

Come andrà a finire questo conflitto?

Non ho dubbi: la vittoria sarà nostra e darà anche la possibilità di far nascere una nuova Russia con maggiore democrazia e libertà.

 

 

 

 

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