Coronavirus. Giuseppe Conte la sofferenza di un uomo onesto
Adesso le promesse devono essere mantenute.
173000 richieste di Cassa Integrazione, 29000 al momento pagate su un campione di beneficiari di 58000 persone. Richieste di prestiti sotto i 25000 alla banche per le imprese praticamente a zero.
Questi sono i numeri veri a cui sono interessati i cittadini italiani, questi e solo questi. La domanda che tutti si fanno è chi mi aiuta? Quando mi arriveranno i soldi? Quanti documenti devo portare alle banche per avere un prestito che avrebbe dovuto essere garantito dallo Stato e facilitato?
E sono questi i fatti che probabilmente stanno facendo soffrire il premier Giuseppe Conte che, pur nei limiti e con gli errori di una situazione eccezionale, si è dimostrato un premier corretto e onesto. Ha tenuto duro nel riaprire e gli italiani lo hanno seguito. Ha promesso miliardi a pioggia e gli italiani gli hanno creduto.Hanno accettato con rispetto i decreti del Governo, complessi e rivedibili, le idee delle molte task forces ‘men oriented’. Ma adesso che il lockdown sembra essere finito è finita pure la pazienza. Le famiglie hanno nascosto tra le mura il dolore delle tante perdite, gli imprenditori e i cassa integrati esausti hanno aspettato quanto promesso.
Il Governo è stato sicuramente un modello di riferimento per il mondo nella fase di chiusura, è stato bravissimo a chiudere tutto e di più, quasi ancora meglio del confinamento della dittatura cinese. E gli italiani hanno risposto con ordine, rispetto, quasi con un senso patriottico che non si sentiva o vedeva da anni.
Ma adesso i conti non tornano più. E il Premier questo lo sa bene. Sa perfettamente che la colpa non è sua se il Paese si contorce nella peggior burocrazia del mondo, non è colpa sua se l’Europa da anni ci prende in giro ed anche stavolta pur promettendo soldi a pioggia ha preso tempo e soprattutto ha deciso che molti di questi aiuti andranno verso la Germania.Non è colpa sua se ha dei Ministri e Governatori che hanno passato i mesi della pandemia a spararsi contro. E nemmeno colpa sua se il suo team di comunicazione non sempre lo ha aiutato.
Sa perfettamente che gli italiani faranno cadere tutte le colpe sul Comandante. Paga sempre il numero uno.
Per questo si puo’ comprendere lo stress ed anche la sofferenza interiore di chi guida un Paese difficile ma che ora più che mai ha bisogno di un colpo d’ala da chi lo Governa. Il tempo di darlo è ora. Gli italiani non riescono e nemmeno possono più aspettare.
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