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Governo: crisi a giugno e voto dopo l'estate. Piano e reazioni - Esclusivo

Governo: crisi a giugno e voto dopo l'estate. Salvini è pronto a seguire Conte e il Pd non vuole restare al governo da solo con il Centrodestra


La road map è segnata. Il piano c'è. Incrociando diverse fonti della maggioranza trova conferma l'ipotesi - come ha scritto ieri Affaritaliani.it - che l'obiettivo di Giuseppe Conte sia quello di staccare la spina al governo a giugno sul tema del termovalorizzatore di Roma. Uno dei punti chiave della politica del M5S. Inderogabile. Per questo motivo le parole di fuoco dell'ex premier dopo l'elezione di Stefania Craxi alla presidenza della Commissione Esteri del Senato sarebbero una sorta di antipasto che prepara lo showdown tra un mese.

L'obiettivo di Conte? Andare alle elezioni politiche, anticipate di qualche mese (da febbraio-marzo 2023 a settembre-ottobre 2022) da forza di opposizione per giocarsi la carta della coerenza in campagna elettorale. In sostanza, il leader 5 Stelle potrebbe affermare con la forza dei fatti che c'è un limite al compromesso e che su temi come l'invio di armi pesanti all'Ucraina, i termovalorizzatori, il reddito di cittadinanza e il Super Bonus edile del 110% (attaccato dal premier al Parlamento europeo) non si fanno passi indietro.

Ma l'uscita del M5S dall'esecutivo, sia parziale (appoggio esterno con ritiro dei ministri) sia totale (passaggio all'opposizione) comporterebbe la caduta del governo stesso. Su questo, fonti Dem ai massimi livelli non hanno dubbi. Enrico Letta non resterebbe un giorno in una maggioranza dominata dal Centrodestra. Ma, spiegano fonti leghiste, anche Matteo Salvini si chiamerebbe fuori. Il Carroccio sta già soffrendo l'opposizione di Giorgia Meloni (in termini di consensi è evidente nei sondaggi) e non può certo permettersi che a Fratelli d'Italia si aggiungano i 5 Stelle.

Si va dunque dritti al voto anticipato alla fine dell'estate? Attenzione, c'è sempre un ma. Dopo le parole di ieri di Conte su Stefania Craxi e l'articolo di Affaritaliani.it, circolato nelle chat dei parlamentari pentastellati, è scattato l'allarme tra deputati e senatori grillini. La stragrande maggioranza degli eletti del M5S, spiegano fonti qualificate, vuole a tutti i costi arrivare alla fine della legislatura (d'altronde sei mesi di stipendio da parlamentare fanno comodo).

Sono già scattati i pontieri per cercare di ricucire e trovare un minimo comun denominatore sui temi più scottanti, come il termovalorizzatore della Capitale e le armi a Kiev. Anche se, come spiegano sia dal Movimento sia dal Pd, "Conte non ascolta i suoi gruppi parlamentari e se ha deciso, come sembra, andrà fino in fondo". Non a caso le parole di oggi della capogruppo M5S Mariolina Castellone in Senato, dopo l'informativa del presidente del Consiglio sui recenti sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, sono state decisamente meno belligeranti di quelle di ieri di Conte post-elezione Stefania Craxi.

 

 

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