Politica
Sondaggi, Putin non frena Lega e Fi. Tre italiani su 4 sono contro la guerra



Poco visibili sull'elettorato le conseguenze del conflitto in Ucraina. Solo il 10% non approva le sanzioni alla Russia
Sondaggi, la fiducia nel governo resta elevata: il 63% sta con Draghi
La guerra in Ucraina non accenna a fermarsi. Putin si appresta a sferrare l'attacco decisivo alla capitale Kiev, ormai la città è circondata da tutti i fronti e gli appelli di Zelensky alla Nato di istituire una "no fly zone" nei cieli del Paese sembrano essere caduti nel vuoto. Significherebbe di fatto dare il via alla terza guerra mondiale. Tuttavia, - si legge su Repubblica - le conseguenze di queste drammatiche vicende “esterne”, sul piano politico “interno”, appaiono poco visibili. La fiducia verso il governo, infatti, - secondo un sondaggio Demos - si mantiene elevata e raggiunge il 63%. Superiore, di poco, rispetto a un mese fa. Un consenso solido, praticamente identico a quello espresso nei confronti del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. A conferma che si tratta di un governo “personalizzato”. Anche gli orientamenti di voto cambiano poco. Anzi, pochissimo. Tre italiani su quattro si dicono contrari alla guerra. E appena il 10% degli intervistati non approva le sanzioni inflitte alla Russia.
Davanti a tutti i partiti - prosegue Repubblica - si confermano il Pd e Fratelli d’Italia, entrambi intorno al 21%. Il Pd appena sopra. Entrambi in crescita di mezzo punto percentuale. Mentre, poco più indietro, la Lega è stimata al 17,6% e il M5S scivola sotto il 15%. Come non avveniva da molti anni. Rispetto alle elezioni politiche del 2018, il “non-partito” guidato, attualmente, da Giuseppe Conte appare più che dimezzato. A conferma dei cambiamenti profondi, che, negli ultimi anni, hanno accentuato l’instabilità del consenso elettorale. Tutte le altre “forze” politiche si confermano assai meno “forti”. E non raggiungono, anzi, perlopiù neppure avvicinano il 10%. Ad eccezione di Forza Italia, stimata al 7,8%. In lieve crescita.