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Politica
Spese militari, Conte contro tutti: ”Il mainstream vuole schiacciarci”
Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte

Spese militari, Giuseppe Conte in diretta Instagram: "Non usciamo dalla maggioranza ma vogliamo rispetto da tutti"

 

Camicia bianca, maniche tirate su e diretta Instagram. No, non è Matteo Renzi ma un Giuseppe Conte in grande spolvero. Il leader del Movimento 5 Stelle interviene sui social per “fare chiarezza sul tema delle spese militari”. A un paio d’ore di distanza dalla fine dell’intervento del premier Mario Draghi nella sede della stampa internazionale. L’ex premier alza i toni e se la prende con avversari, alleati e media.

"Siamo stati accusati di volere una crisi di governo e di far perdere credibilità all'Italia a livello internazionale. Accuse molto gravi”. Il leader pentastellato è perentorio nel dire che “no, non vogliamo una crisi. Tutte le forze di politiche la devono smettere di accusarci di volere una crisi di governo ogni volta che poniamo una questione seria sul tavolo. Non lo accetterò più -  e assicura - vogliamo contribuire senza strumentalizzazioni. E vogliamo rispetto a partire da tutte le forze politiche". La diretta dell’ex premier è stata prontamente calibrata sulle parole di Draghi pronunciate poco prima.

"Oggi il presidente Draghi ha detto che può essere discusso il termine per il 2% della spesa militare. Se può essere discusso quel termine, discutiamolo. Qual è una curva adeguata per sostenere il rispetto degli adempimenti Nato?", si chiede Conte che usa la diretta Instagram anche per regolare i conti con chi lo accusa dalle file degli alleati dem. "Con il Pd siamo alleati da tempo, ma leggere sui giornali che saremmo irresponsabili" sulla questione delle spese militari "e che, addirittura, avremmo minato la credibilità dell'Italia no, non è così che funziona”, afferma Conte. “Pensare che sia strumentale questa verifica sulla spesa militare e' fuori da ogni logica. Vuol dire non sapere che per noi gli investimenti militari ci sono, ma sempre in un quadro ragionato, giustificando il fatto che si tolgono soldi da altre voci".

Poi l’ex premier ricorre a parole da Movimento 5 Stelle vecchio stampo: "Il mainstream vuole schiacciare me e il movimento, vogliono costringerci al silenzio, ma hanno sbagliato di grosso. Non ci silenzieranno mai”.  Conte rivendica i cinque scostamenti di bilancio fatti sotto il suo ultimo governo e infiamma la platea virtuale promettendo “guerra” all’austerità e all'iperliberismo. Conte sulla guerra in Ucraina vede solo un'unica soluzione: la pace. “Serve una soluzione pacifica che riconosca il diritto all'autodeterminazione dell'Ucraina. Mi sono state rivolte accuse di essere filoputiniano. Non ho mai compiuto scelte a favore della Russia e contro l'interesse italiano. Abbiamo condannato da subito l'aggressione dell'Ucraina. Perche', allora? Perche' si gioca sporco in politica. Perche' si approfitta delle entrature presso i mass media”, ha concluso.

Conte a colloquio da Mattarella, sosteniamo il governo 

Una telefonata ieri e un incontro oggi dopo le fibrillazioni della maggioranza per la linea del M5s sulle spese per armamenti. Giuseppe Conte sale al Quirinale a meta' pomeriggio per un colloquio con Sergio Mattarella, dopo il voto di fiducia sul dl Ucraina. Un colloquio che al Colle definiscono "informativo", come ne avvengono usualmente tra il Presidente e i leader dei partiti politici, e svolto "in un clima disteso e costruttivo".

La linea che Conte riferisce al termine dell'incontro al Quirinale e' di sostegno al governo: "il M5s pone questioni politiche, abbiamo dimostrato responsabilita' nel periodo piu' duro della pandemia, facendo l'interesse del Paese. Il M5s vuole contiuare a sostenere il governo, ma non rinunciamo a manifestare le nostre preoccupazioni" afferma Conte appena lasciato il Colle. Poi il leader pentastellato ribadisce la sua preoccupazione per "una situazione di grande sofferenza del paese. Il paese sta soffrendo e noi, che abbiamo responsabilita' politiche, dobbiamo subito costruire un sistema di intervento da non rinviare, perche' piu' tardi si interverra' e piu' la sofferenza potrebbe riverberarsi su famiglie e imprese che non possono pagare le bollette". Quanto alla guerra in Ucraina, Conte ha riferito che "abbiamo ragionato molto anche del conflitto che sta ancora continuando auspicando che l'Italia possa dare un contributo per una soluzione pacifica".

Nei giorni scorsi molti avevano attribuito alla moral suasion di Mattarella la linea di mediazione portata avanti dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, grazie alla quale sono rientrati i distinguo del M5s, ma si sa che il Colle ufficialmente non conferma mai tali iniziative. E oggi sulla genesi dell'incontro e' girato un rumor ben preciso: il Capo dello Stato avrebbe convocato il leader M5s per un chiarimento sulla linea del Movimento che coinvolge impegni internazionali del Paese nelle due alleanze fondamentali: Nato e Ue. Ma dal Colle non si avalla questo rumor e anche dal Movimento si spiega che ieri ci sarebbe stata una telefonata durante la quale Presidente e leader M5s avrebbero concordato di vedersi oggi a quattr'occhi per un ulteriore approfondimento.

Agli atti resta il voto di fiducia del M5s al governo sul dl Ucraina e le dichiarazioni di sostegno all'esecutivo da parte di Conte. Certo, resta anche la preoccupazione di larga parte della maggioranza, a cominciare dal Pd, sulla tenuta del Movimento, e restano le richieste di tornare sul tema del 2% di spese per la Difesa quando arrivera' il Def. Ma il Def vedra' la luce non prima della prossima settimana, i tempi per nuove mediazioni sono ancora possibili.

 

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