“La voce Umana”: Alessandra Basile in scena al teatro “Factory 32”di Milano
Alessandra Basile, attrice e qui anche regista, porta in scena la celebre opera di Jean Cocteau il 6 e 7 Giugno
Alessandra Basile, attrice e qui anche regista, porta in scena la celebre opera “La Voce Umana” di Jean Cocteau presso il teatro Factory32 (Via Watt, 32) di Milano il 6 e 7 Giugno. Uno spettacolo imperdibile e quanto mai attuale che tocca le contraddizioni della realtà moderno-contemporanea attraverso l’oggetto che più la rappresenta: il telefono.
La voce umana
“La voce umana” fu scritta nel 1930 da Jean Cocteau, autore di poesie, film (regista e sceneggiatore), saggi, diari, disegni, dipinti e di romanzi fra cui ‘Les enfants terribles’ e opere teatrali fra le quali ‘Orphée’. Una piéce che mette in luce la fragilità e la delicatezza dell’essere umano, oltre al tema delle relazioni che il telefono rende difficili, pur essendo essenziale per comunicare. L'autore lega la tragedia e il dramma con la commedia per via ‘degli imbrogli suggeriti dall'apparecchio meno adatto a trattare le faccende di cuore’
In scena
“Un atto, una camera, un personaggio, l'amore e il comune accessorio dei drammi moderni, il telefono”. Siamo nella prima metà del ‘900 e il telefono, quello fisso a disco, è da poco diventato uno strumento di uso quotidiano. Il monologo della protagonista, che diventa un affascinante dialogo tra lei ed il telefono, è serrato e tormentato e reso ancora più frenetico dalla linea che cade, dalla difficoltà di sentire la voce dall’altra parte, dalle interruzioni di una signora che ha anch’essa l’esigenza di comunicare con qualcuno, da un’operatrice che sbaglia numero, e dall’ansia della protagonista e unico personaggio in scena di sapere la verità dal suo interlocutore, colui che ama fino all’auto-distruzione. Una messa in scena complessa e affascinante al tempo stesso.
La protagonista

La protagonista (Alessandra Basile) è una donna qualsiasi. Non ha nome, ma li contiene tutti. “E’ una vittima mediocre, totalmente innamorata, tenta un solo inganno: tendere un appiglio all'uomo perché confessi la sua menzogna e non le lasci quel meschino ricordo”. Il personaggio e la situazione sono complessi e difficili da interpretare, ma diventano “un pretesto per l'attrice che interpreta due parti, l’una quando parla e l’altra quando ascolta e delimita il carattere del personaggio invisibile che viene fuori attraverso i silenzi”.
Dietro le quinte
Un breve spettacolo cela giorni, settimane, mesi di tanto lavoro, pazienza e dedizione. Ma in questo caso il successo sarà garantito soprattutto da un team affiatato di professionisti che hanno collaborato in serenità e si sono sostenuti a vicenda. Ed è anche a loro che i nostri applausi saranno rivolti. In particolare: Valentina Pescetto, amica ed ex socia di Alessandra e oggi direttrice artistica e founder del teatro “Factory32” , che sta conquistando una certa fama in città pur essendo stato inaugurato solo a settembre 2018, e Stefania Dall’Agnese che, sfruttando la propria esperienza di attrice e producer, è stata un elemento prezioso e fondamentale che ha contribuito a rendere ancora più suggestiva la messa in scena e più efficiente l’organizzazione stessa dello spettacolo.
E poi molti altri fra attori e tecnici hanno collaborato a questo progetto, piccolo e potente, perché ci hanno creduto, come Riccardo Italiano, attore e regista che qui riveste il ruolo di Light designer e autore della bella locadina. “Perché ho deciso di mettere in scena ‘La voce umana’? Perché, mentre iniziavo a studiarne il testo, due persone che stimo e conosco da anni – dice Alessandra Basile - mi hanno dato l’idea: il regista attore coach Michael Rodgers e il baritono Gianluca Valenti”. Lo spettacolo è stato prodotto dall’Associazione Filodrammatica EFFORT ABVP e sostenuto dalla società PIEMME.
Prenotazione
Quando: 6 e 7 giugno 2019 , ore 21:00
Dove: Teatro FACTORY32 (Via Watt, 32)
Info e prenotazioni: info@factory32.it

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