Fedez: "Ho paura di morire", il cantante pubblica gli audio con lo psicologo
Sono passati quasi tre mesi dall'intervento per la rimozione del tumore al pancreas e il rapper lo racconta via social, scatenando numerosi commenti in rete
Fedez trova il coraggio di pubblicare gli audio con lo psicologo, dove dichiara di avere paura di morire, subito dopo aver saputo di avere un cancro
Attraverso una serie di storie, Fedez ha raccontato e rivissuto le emozioni del giorno in cui gli è stato diagnosticato il cancro al pancreas. A distanza di quasi tre mesi dall'operazione, il cantante ha postato alcuni pensieri e soprattutto gli audio della seduta dalla psicologo fatta il giorno stesso della diagnosi. "Non voglio morire, non voglio morire, ho paura che i miei figli non si ricorderanno neanche di me".
Sono le parole, tra i singhiozzi, che si sentono pronunciare a Fedez. In una prima storia il cantante scrive: "Buongiorno. Non so perché oggi ho deciso di riascoltare la seduta fatta dallo psicologo il giorno in cui ho scoperto di avere un tumore al pancreas. Sto piangendo, piango di dolore e di gioia. Un solo pensiero riusciva a devastarmi più della paura della morte: non essere ricordato dai miei figli. Beh, oggi mi chiedo se tutto questo mi sia stato realmente d'insegnamento. Perché l'essere umano tende a rimuovere, dimenticare. E io non voglio. Non voglio dimenticare che le cose importanti non sono cose. Tenete quella finestra aperta sempre. Con il cuore".
Lo psichiatra conclude: "Fedez, nel suo essere personaggio pubblico, ha avuto il coraggio di rendere pubbliche e visibili le proprie emozioni, che sono emozioni comuni a tutti coloro che ricevono notizie di questa drammaticità. E l'idea di mettere al corrente il grande pubblico che si possono avere emozioni estreme, e definire tali reazioni come potenzialmente comuni, è un fatto che implica una 'educazione' dell'opinione pubblica stessa e, al tempo stesso, il messaggio che viene lanciato è che superato il primo impatto con la malattia tutto può concorrere a ridimensionare e controllare l'esito drammatico della notizia ricevuta".