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Medicina
Ansia, disturbi del sonno, astenia: cresce la richiesta di integratori
Foto: altroconsumo

AUMENTATA LA RICHIESTA DI PRODOTTI CONTRO ANSIA, DISTURBI DEL SONNO, SOVRAPPESO ED ASTENIA

Ansia e disturbi del sonno sono fenomeni in crescita tra gli italiani, una sorta di “effetto collaterale” delle vicende degli ultimi anni, durante i quali la popolazione si è trovata davanti prima la crisi economica, poi la pandemia, seguita dall’aumento dei prezzi e infine la guerra in Ucraina. Altro problema che appare in crescita è quello del sovrappeso, ‘figlio’ delle restrizioni e dell’immobilità durante il Covid, ma che non sempre si è riusciti a superare efficacemente col tempo.

Non ultima, e più recentemente molto percepita dagli italiani, l’astenia. Tutti disturbi che hanno un’influenza sui bisogni del consumatore e sul mercato di nutraceutici e integratori, con la richiesta da parte dell’utente di prodotti specifici per attenuare o ridimensionare i problemi percepiti. Questi tra i temi al centro della Nutraceutical Conference, appuntamento a cura di Sinut, che si è tenuta oggi a Cosmofarma Exhibition (in corso dal 13 al 15 maggioa BolognaFiere), con una giornata di approfondimento per analizzare il mercato, le prospettive del comparto nel canale farmaci, le aree di applicazione. 

LA NUTRACEUTICAL CONFERENCE A COSMOFARMA INCONTRI RIAVVICINATI

Moderata dal Presidente Sinut e docente al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna, Arrigo Cicero, la Nutraceutical Conference è stata programmata in tre sessioni: per cominciare, una panoramica sul mercato degli integratori in Italia, che pur in evoluzione, è piuttosto vivace.

Lo stesso professor Cicero spiega, per esempio, che nella fase acuta della pandemia si è verificata una ‘rincorsa’ ai cosiddetti immunostimolanti, sui quali lo stesso mercato si è lanciato con prodotti come la quercetina o la lattoferrina. È cresciuta in modo particolare anche la richiesta di Vitamina D, la cui azione immunostimolante è sicuramente più supportata dai dati scientifici disponibili. Nel post pandemia e nel momento attuale prosegue e lievita, poi, la richiesta dei prodotti che aiutano a diminuire ansia e insonnia, fenomeni già apparsi appunto con le restrizioni ma che non sembrano scemare.

E’ invece rimasta stabile o è lievemente diminuita la richiesta di prodotti coadiuvanti contro fenomeni cronici come l’ipercolesterolemia, poiché a parità di budget a disposizione, aggiunge il professor Cicero, l’utente investe sul disturbo percepito come più acuto. Auspicabilmente il fenomeno è stato transitorio ed i consumi torneranno presto almeno ai livelli prepandemia. Nel momento attuale prosegue e lievita, poi, la richiesta dei prodotti che aiutano a diminuire ansia e insonnia, fenomeni già apparsi appunto con le restrizioni ma che non sembrano scemare. E’ invece rimasta stabile o è lievemente diminuita la richiesta di prodotti coadiuvanti contro fenomeni cronici come l’ipercolesterolemia, poiché a parità di budget a disposizione, aggiunge il professor Cicero, l’utente investe sul disturbo percepito come più acuto.

E intanto tra la popolazione cresce la percezione di astenia, stanchezza, affaticamento. A questi argomenti sono dedicati la prima e la seconda sessione della Nutraceutical Conference, che approfondisce anche questioni come la tecnologia per migliorare la biodisponibilità dei nutraceutici e propone un aggiornamento sul microbioma. Focus, poi, sulle esigenze emergenti a partire proprio dai disturbi del tono dell'umore e del sonno e sull’effetto dei nutraceutici, ma anche sulla micronutrizione e supplementazione aminoacidica, su - life style durante e dopo il Covid, e dunque anche sul sovrappeso. 

Al tema “Salviamo l'utente dal fai da te!” è stata dedicata la parte finale della seconda sessione, dove si è tornati sul ruolo del farmacista di fronte al cliente-paziente che, se non guidato, rischia di scegliere prodotti che non sono efficaci per il suo caso. Il farmacista, sintetizza il professor Cicero, può aiutare il cliente a inquadrare il suo disturbo e consigliarlo, spiegandogli anche perché un tal prodotto per lui non va bene, cosa che invece non accade se l’utente, appunto, si affida al fai da te. Il farmacista, con la sua guida, può dunque far fare la “giusta spesa” al cliente, fargli fare un investimento sulla propria salute. Quindi il professionista può comunicare il concetto di qualità e di utilità di quanto propone al cliente, e spiegare anche i tempi minimi di uso di uno specifico nutraceutico o integratore. Se un ansiolitico può avere subito efficacia, per esempio, questo non accade con un modulante del tono dell’umore, è l’esempio citato dal professor Cicero. Se, dunque, nutraceutici e integratori alimentari continuano a farsi strada dei consumatori, resta sempre il bisogno di essere consigliati e indirizzati verso i prodotti più adatti alle proprie esigenze di salute.

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