Pensioni, allarme inflazione: nel 2023 spesa su del 7,4%
I sindacati chiedono un intervento immediato per tutelare il potere d'acquisto di salari e pensioni minato dalla corsa dell'inflazione
Pensioni, Cgil-Cisl-Uil si attendono chiare indicazioni già nel corso del tavolo che dovrebbe essere convocato nei prossimi giorni dal premier
L'inflazione oltre a spaventare il potere d'acquisto dei salari, mette in crisi anche le pensioni. A tal proposito i sindacati hanno messo a punto alcune proposte: in particolare, "puntano alla piena indicizzazione degli assegni e a un rafforzamento delle cosiddette “quattordicesime” fino a 1.500 euro, senza rinunciare in ogni caso alla mini-riforma del sistema previdenziale", scrive il Sole 24 Ore.
"Sulla previdenza un segnale di disponibilità, dopo il congelamento del confronto sui possibili ritocchi alla legge Fornero causato dalla crisi energetica e dallo scoppio del conflitto russoucraino, è arrivato dal ministro dell'Economia, Daniele Franco, che nell’introduzione del Def ha messo nero su bianco che occorrerà trovare soluzioni per consentire forme di flessibilità in uscita, seppure rimanendo nel solco del metodo contributivo e nel pieno rispetto dell'equilibrio dei conti pubblici", continua il quotidiano economico.
Il Def mette in guardia dalla nuova impennata prevista per la spesa pensionistica soprattutto a causa della "significativa maggiore indicizzazione" dei trattamenti rispetto a quanto ipotizzato nell’autunno scorso: la previsione, scrive il Sole 24 Ore, indica un +3,3% nel 2022 e addirittura un +7,4% nel 2023, quando le uscite saliranno dai 287 miliardi del 2021 a oltre 318,5 miliardi. E più meno di pari passo dovrebbero lievitare il conto complessivo delle prestazioni sociali: +0,6%. Il prossimo anno la spesa dovrebbe raggiungere i 425,7 miliardi, oltre 100 miliardi in più del livello registrato 10 anni prima, nel 2013.
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