Economia
Il conclave dei produttori di armi a Roma. Big mondiali, bottino da 2mila mld



Dopo la guerra in Ucraina il giro d'affari è salito notevolmente. Vertice a porte chiuse tra i maggiori produttori al mondo, officia l'ad di Leonardo Profumo
Guerra Russia Ucraina, il giro d'affari delle armi arriva a livelli record
La guerra in Ucraina ha prodotto un risultato certo. Il giro d'affari delle armi dopo lo scoppio del conflitto si è moltiplicato. Tutti i titoli azionari relativi agli armamenti adesso in Borsa volano, facendo registrare rialzi in doppia cifra. Per spartirsi il ricco bottino i maggiori produttori di armi al mondo hanno deciso di incontrarsi, lo faranno oggi a Roma. L’esclusiva riunione - si legge sul Fatto Quotidiano - è fissata in un lussuoso albergo romano, vicino a villa Borghese. I convitati sono gli amministratori delegati di una ventina delle maggiori aziende europee della difesa e i capi di 22 associazioni nazionali di 17 paesi europei, non solo della Ue ma anche esterni come Gran Bretagna, Norvegia e Turchia. L’incontro, a porte chiuse, sarà l’occasione per festeggiare quello che, in seguito alla guerra della Russia in Ucraina e alla corsa (annunciata) all’aumento delle spese militari in Europa per superare l’asticella del 2% del Pil come preteso dalla Nato (cioè dagli Stati Uniti), è un momento d’oro per l’industria delle armi del pianeta.
Alessandro Profumo, l’ad della prima azienda italiana del settore, Leonardo (ex Finmeccanica), - prosegue il Fatto - sarà il sovrintendente di questa esclusiva riunione. Dal 21 settembre 2020 Profumo ha aggiunto un’altra carica, è presidente di Asd Europe, l’associazione europea delle industrie dell' aerospazio e difesa, che ha sede a Bruxelles. Secondo gli ultimi dati pubblicati, del 2020, l’industria europea nell’aerospazio e difesa dichiara 229,7 miliardi di ricavi. A causa del Covid nel 2020 si sono ridotti di circa 30 miliardi e gli occupati sono diminuiti da 890mila a 884.600. In Europa, la Germania resta il terzo paese per spesa militare 56 miliardi), ma se manterrà la promessa di aumentare la spesa di 100 miliardi diverrà di gran lunga il primo in Ue. L’Italia si è fermata a 30 miliardi (erano 28 nel 2020). La minaccia russa, invece, ha spinto l’Ucraina ad aumentare del 72% le spese dal 2014. Il giro d'affari totale delle armi a livello mondiale si aggira sui 2mila miliardi di dollari.