Pensioni: via dal lavoro a 64 anni e assegno penalizzato. Proposta del governo
Pensioni, uscita a 64 anni? Quota 41? Partita aperta sulla riforma previdenziale
Riforma pensioni: via dal lavoro a 64 anni e penalizzazione de 3%?
Riforma pensioni, cosa accadrà dal 2023. Senza un intervento del governo tornerebbe in vigore la Legge Fornero con pensionamento a 67 anni. Ma le parti sociali sono al lavoro per trovare una quadra che eviti questa situazione cercando e la proposta potrebbe portare a uscire dal lavoro da 64 anni con almeno 20 di contributi e una penalizzazione del 3% al massimo per ogni anno di anticipo.
Pensioni, quota 41 per la riforma?
I sindacati a loro volta hanno alcune idee sul tema della riforma pensioni. Ad esempio, tempo fa Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl aveva spiegato: "L’apertura del Governo alla previsione di meccanismi che incentivino la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro va nella direzione auspicata dall`UGL, tuttavia non siamo favorevoli al ricalcolo interamente contributivo. Quota 102, attualmente in vigore, scadrà a fine anno e, in assenza di una riforma previdenziale, a partire dal 2023 tornerebbe in vigore la Legge Fornero che prevede il pensionamento a 67 anni … ci opponiamo fortemente ad un graduale ritorno della Legge Fornero e riteniamo che la soluzione migliore resti Quota 41, che prevede 41 anni di contributi a prescindere dall’età lavorativa. E’ fondamentale, dunque, tutelare i diritti acquisiti dei lavoratori, garantendo, al contempo, il turnover generazionale e l`ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”.
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